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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Francesco da Lemene


XV1


Io ricorro a la vostra intercessione,
     Glorioso San Rocco, Eroe celeste:
     Tengo una moglie senza discrezione,
     La qual è pur la maladetta peste.
5Per guarirmi da cure sì moleste,
     Senza la vostra gran benedizione,
     Certo che meglio voi la guarireste
     Con quel, che avete in man, santo bordone.
Se tai prodigi incominciate a fare,

     10Veggo di già fallito Sant’Antonio,
     Che tutti correranno al vostro altare.
Eh io sarò tra gli altri testimonio,
     Che voi con doppio vanto, e singolare
     Guarite dalla Peste, e dal Demonio.

  1. Mentre udiva Messa, vide un tale supplichevole avanti l’altare di S. Rocco, ed immaginandosi, che chiedesse grazia al Santo per una Moglie tempestosa, che aveva; soprapreso da un estro Poetico, non potè trattenersi di non comporre sopra il luogo un Sonetto, e terminato lo lesse al Padre Agostino Lenguegna Somasco.


Note

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