< Juvenilia < Libro V
Questo testo è stato riletto e controllato.
Libro V - A un filosofo
Libro V - A un geometra Libro V - Ai poeti


LXXI.

A UN FILOSOFO


Se sant’Antonio vi mantenga sano
E vi rischiari l’antropologia
Né spengan le zanzare il lume a mano
4Che vi die’ il Pestalozza in cortesia,

Seguite adagio adagio e piano piano,
Caro Mirtillo mio, per questa via:
Ché l’individualismo è luterano
8E il volere esser noi pedanteria.

Voi sbancate i copisti e gli scrivani,
Voi vendete il sistema a bariglioni,
11Con la modestia pia de’ ciarlatani.

Venitela a vedere, o berrettoni,
L’opera bella de le vostre mani
14Fatta ad imagin de’ . . .


Oh i leggiadri sermoni!
Oh la filosofia vaghetta e pura
17Che larga a un tempo e stretta è di natura!

Se la mano vi dura
E se Dio vi mantien sane le dita,
20Mirtillo mio, farem buona riuscita.

Siete una calamita
Che v’attirate i pezzi badiali,
23Come faceva Orfeo de gli animali.

Pria che la ruota cali,
Pigliate i raggi, e con novel vigore
26Scappateci ad un tratto professore.

Ché noi v’amiam di cuore,
E, pur che vi leviate quattro passi,
29Vi mandiamo anche ne’ paesi bassi.



Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.