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Le Minenze Le crature
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

L'ABBREVI DER PAPA

     Ho ssempre inteso che Nnostro Siggnore
In quelle filastroccole che stenne1
Er Natale e le feste ppiù ssolenne2
Che ccanta messa su l’artar maggiore,

     Tra ll’antre canzoncine che cce venne3
Pe’ ttenecce4 contenti e ffasse5 onore,
Sce se6 dichiara nostro servitore,7
Ma sservitore a cchiacchiere s’intenne.8

     Ber9 zervitore un omo che vv’intona:
“Sori padroni mii,10 faccino grazzia
De pagà sta gabbella bbuggiarona.„

     Se pò ddà,11 ccristo mio, ppiù cojjonella12
Der chiamà sservitore chi sse sazzia
E ppadrone chi ha vvòte le bbudella?

25 dicembre 1834

  1. Stende.
  2. Solenni.
  3. Ci vende.
  4. Per tenerci.
  5. Farsi.
  6. Ci si.
  7. “Servus servorum Dei.„
  8. S’intende.
  9. Bel.
  10. Miei.
  11. Si può dare.
  12. Scherno.

Note

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