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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835
L'ENTRÓNE1 DER TEATRO
Er ber zentì2 è la folla de paìni,3
Quanno ch’essce la folla da la Valle.4
“Chi è cquella?.„ “Bbenemio,5 cche ppar de spalle!
Guarda sta vecchia come spaccia inchini!.„
“Ecco ecco er novo duca Sceserini.6
Chi appoggia?.„ “Ohé, vve piasce quelo sscialle?
Ggià mme capite....„ “Oh ddio quanto sò ggialle
Ste regazze!... E pperchè? Nu l’indovini?.„
“La Contessa stasera sta in brillanti.„
“Di’ ffonni de bbicchieri.„ “Uh, vvedi vedi:
Passa la scuffiarina. E mmamma avanti!.„
E intanto che ss’aspetta la carrozza,
Tra er gioco de le mane e de li piedi
La Compaggnia de San Martino7 abbozza.8
10 ottobre 1835
- ↑ L’androne.
- ↑ Il bel sentire: il bello udire.
- ↑ Giovani alla moda.
- ↑ Teatro di Roma.
- ↑ Esclamazione di piacere e di desiderio.
- ↑ Vedi il Son...
- ↑ Messieurs les cocus.
- ↑ Usa prudenza e soffre.
Note
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