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L'entróne der teatro Una fettina de Roma
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

LA VISTA CURTA

     “Come sta, Nnino, la commar Celeste?„
“Pe stà1 sta bbene, ma cquell’occhi cani
J’hanno tanto infarzito, sor Oreste,
Che mmanco ariconossce li cristiani.2

     V’abbasti a ddì cche prima de ste feste
Un giorno sott’all’arco de pantani
Pijjò un par de somari co’ le sceste3
Pe’ ’na coppia de frati francescani.„

     “Ma mme dichi davero o mme canzoni?„
“È vvangelio: du’ asini bbadiali4
Li bbattezzò ppe’ ffrati bbelli e bboni.„

     “Dunque, o all’occhi nun cià5 ttutti sti mali,
O cquer giorno che vvedde6 li torzoni
Lei guardava le cose co’ l’occhiali.„

10 ottobre 1835

  1. Per istare.
  2. Cristiani, vuol dire: “uomini„ .
  3. Ceste.
  4. Tanto-fatti, grandi e grossi.
  5. Non ci ha.
  6. Vide.

Note

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