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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835
UNA FETTINA DE ROMA
Quello è Ssant’Antonin de Portoghesi.
Sta strada larga è la Scrofa,1 miledi;
Che vva a Rripetta e ar Popolo, e da piedi
Termina a Ssan Luviggi de Francesi.
Ècchesce2 a la Stelletta,3 e cqui, llei vedi,
Trova leggni pe’ ttutti li paesi.
Qua ss’entra a Ccampo-Marzo.4 E ll’antri mesi?5
L’antri mesi er Ziggnore li provedi.
Quell’è er teatro Palaccorda; e cquelli
Che stanno un po’ ppiù ggiù, ssò ddu’ palazzi,
Chiamati de Negroni e de Cardelli.
Ecco er palazzo de Fiorenza; e infatti
Ce sta er Cònzole; e llà er Palazzo Pazzi,6
Dove una vorta sc’ereno li matti.
11 ottobre 1835
- ↑ Così detta da una piccola scrofa che getta acqua.
- ↑ Eccoci.
- ↑ Albergo di vetture.
- ↑ Il Campo-Marzio degli antichi.
- ↑ E gli altri mesi?
- ↑ Fabbrica appartenuta già, come si crede, alla famosa famiglia de’ Pazzi di Firenze.
Note
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