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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835
LA RILIGGIONE DER TEMPO NOSTRO
Che rriliggione! è rriliggione questa?
Tuttaquanta oramai la riliggione
Conziste in zinfonie, ggenufressione,
Seggni de crosce, fittucce a la vesta,1
Cappell’in mano, cenneraccio in testa,
Pessci da tajjo, razzi, priscissione,
Bbussolette,2 Madonne a ’ggni cantone,
Cene a ppunta d’orloggio,3 ozzio de festa,
Scampanate, sbasciucchi,4 picchiapetti,
Parme,5 reliquie, medajje, abbitini,6
Corone, acquasantiere e mmoccoletti.
E ttratanto er Vangelo, fratel caro,
Tra un diluvio de smorfie e bbell’inchini,
È un libbro da dà a ppeso ar zalumaro.7
11 ottobre 1835
- ↑ Fettucce che le donne scampate da qualche malore proprio o altrui, o da qualunque altra disgrazia, sogliono per voto attaccare a una veste di prammatica.
- ↑ Bussolette da questua nelle chiese.
- ↑ Cene di vigilia, col timore della mezzanotte.
- ↑ Baciucchi.
- ↑ Palme.
- ↑ Piccolissimi scapolari benedetti.
- ↑ Al salumaio.
Note
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