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Li sparaggni Lo scummunicato
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

L'ESSEMPIO

     Conzideranno1 come sò accidiosi2
Sti pretacci maliggni e ttraditori:
Esaminanno3 quanto sò rrabbiosi,
Jotti,4 avari, superbi, e fottitori;

     Ripijji un po’ de fiato, t’arincori,
T’addormi ppiù ttranquillo e tt’ariposi:
Perchè li loro vizzi5 più ppeggiori
Serveno a illuminà lli scrupolosi.

     È er Crero6 che cc’impara7 a ffà ll’istesso,
Er Crero, c’ha scordato er gran proscetto
D’amà er prossimo suo com’e ssestesso.

     Mentre li preti offènneno8 er decoro
E la lègge de Ddio j’è mmorta in petto,
Chi vvorà rrispettà la lègge lòro?

30 aprile 1834

  1. Considerando.
  2. Sono.
  3. Esaminando.
  4. Ghiotti.
  5. Vizi.
  6. Il Clero.
  7. Impara, per “insegna.„
  8. Offendono.

Note

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