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Er proscetto pasquale La lezzione de Papa Grigorio
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

LA CCHIESA DA CONFESSASSE1

     Tu ccredi che, ppe’ ffà la confessione,
Qualunque cchiesa sia, sempre è l’istessa,
Perchè ddovunque se pò ddì2 la messa
Ce se pò ppuro3 fà le devozzione.

     Eppuro Monziggnore er mi’ padrone
Te sce farebbe perde la scommessa,
Perchè ppiuttosto lui nun ze confessa
Si4 nun va a la Ritonna: e ha gran raggione.

     Mica è la divozzion de la Madonna,
Sai?, chè in st’affari cqua llui nun fa ttesto;
Ma pper un’antra idea va a la Ritonna.

     Lui se scortica5 llà ssolo pe’ cquesto
Che tte dich’io: da quela bbùscia tonna6
Li scorpioni7 svaporeno ppiù ppresto.

25 aprile 1835

  1. Confessarsi.
  2. Si può dire.
  3. Ci si può pure.
  4. Se.
  5. Scorticarsi: confessarsi; si scortica: si confessa.
  6. Buca tonda.
  7. Scorpioni, cioè: “peccati gravi.„

Note

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