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Questo testo fa parte della raccolta XXIV. Pieraccio Tedaldi
XXII
Conforta la gente atterrita per una crudele pestilenza.
La crudel Morte, nimica di vita,
ne vien feroce sotto sua bandèra,
e mena seco una gran turba e schèra,
4che de l’umana gent’ell’ha rapita;
e dat’ha lor si fatta gran ferita,
che fatto ha, di lor bella, brutta céra:
cosí ad uno ad un ci vitupèra,
8tant’è verso di noi infellonita.
Però consiglio ognuno lo può fare,
che si dia tempo, e stia allegro e sano,
11e lasci la fortuna trapassare:
ché talor molto corre chi va piano;
ciascun procacci ben bere e mangiare,
14non dispiacendo a Dio signor sovrano.
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