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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1837
LA DISPUTA AR CAFFÈ
Sere addietro, ar caffè, ddisse un paino1
Pien de peli ar barbozzo: “Er Re de Francia,
Disce, ha abbuscato una gran brutta mancia
A rubbasse2 lo sscetro a ssu’ cuggino.„
“Come?!„, arispose un vecchio cór cudino:3
“Iddio j’ha mmess’in mano la bbilancia
D’Uropa,4 e llui farà apparà5 la guancia
A cchiunque in ner monno è ggiacubbino.„
L’antro j’annava6 a rrepricà de core;
Ma er vecchio furbo je serrò la bbocca
Discenno: “Er Re de Francia è un Zarvatore.„7
Allora er giuvenotto arzò la vosce:
“È vvero„, disce; “e ppe’ cquesto je tocca
La corona de spine eppoi la crosce.„
11 marzo 1837
- ↑ Paino è “chiunque vesta con fogge non plebee.„
- ↑ A rubarsi.
- ↑ Codino: coda di capelli.
- ↑ Europa.
- ↑ Parare.
- ↑ Gli andava.
- ↑ Salvatore.
Note
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