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Er Carnovale der 34 L'angonìa der Zenatore
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

LA FAMIJJA SUR CANNEJJERE1

     Chi vvò cconossce2 er fior de le famijje,
Entri a rrifasse3 l’occhi in sto portone,
E vvienghi a vvede4 a ccasa der padrone
Si cche ffrega5 d’argenti e dde mobbijje.

     Cqua ggioje pe’ la mojje e ppe’ le fijje:
Cqua parchetti a la Valle e a Ttordinone:6
Cqua vviaggi e scampaggnate oggni staggione:
Cqua ccavalli da sella e dda parijje.

     E rrifreschi, e accademie, e ttavolini
Co li ppiù mmejjo ggiochi der paese,
Dove nun curren’antro7 che zzecchini.

     Inzomma tra sti sfarzi e ttra ste spese
S’ha da stà ppe’ ccapì cquanti quadrini
Pò avé un Mastro-de-casa d’un Marchese.8

9 gennaio 1834

  1. In auge, in grandezza.
  2. Chi vuol conoscere.
  3. A rifarsi, a ristorarsi.
  4. E venga a vedere.
  5. Se che quantità.
  6. La Valle e Tordinona, primi teatri di Roma.
  7. Non corrono altro.
  8. Abbiamo in Roma fra gli altri un luminoso esempio di questa verità. Un signor Patrizi maestro di casa del Principe Chigi, e addetto anche al duca Braschi, è stato accusato e convinto da quest’ultimo di furti vistosi. Ma il signor Patrizi ha danari e bbelle figlie, potentissimi avvocati della Romana Corte.

Note

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