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La bbattajja de Ggedeone L'anime
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

LA GGIUSTIZIA AR POPOLO.1

     Disce ch’er monno è bbello perch’è vvario.
Pe’ sta raggione io vorze2 una matina
Annammene3 a vvedé la quajjottina4
Ch’è ssuccessa a la crosce der Carvario.

     Trovai ggià ppronto er boja cór vicario,5
E sse6 stava pe’ ddà la tajjatina:
Quanno ecco un frate co’ ttanta de schina7
Che mme viè a rripparà ccome un zipario.

     «Padre», dico, «levateve d’avanti...»
Ma in quer frattempo, tzà, sse8 sente un bòtto
Che ffa ddà uno strilletto a ttutti quanti.

     Me slongo, e vvedo ggià ffinito er gioco.
Bbravi! Ma un’antra9 vorta io me ne fotto
D’annamme10 a scommidà ppe’ ttanto poco.

8 dicembre 1834

  1. Sulla Piazza del Popolo.
  2. Volli.
  3. Andarmene.
  4. Ghigliottina.
  5. Coll’aiutante.
  6. Si.
  7. Schiena.
  8. Si.
  9. Altra.
  10. Andarmi.

Note

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