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Er zervitore liscenziato Er teolico
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

LA MONIZZIONE1

     Lassa ste vanità: llassele, sposa.2
Ar monno, bbella mia, tutto finissce.
Come semo arrivati ar profiscissce,3
Addio vezzi,4 addio fibbie, addio ’ggni cosa.

     Quanto te5 credi de fà la vanosa
Co ste pietrucce luccichente e llissce?
Diescianni, venti, trenta; eppoi? sparissce
La ggioventù, e cche ffai, povera Rosa?

     Er tempo, fijja, è ppeggio d’una lima.
Rosica sordo sordo e tt’assottijja,
Che6 ggnisun giorno sei quella de prima.

     Dunque nun rovinà la tu’ famijja:
Nun mette a rrepentajjo7 la tu’ stima.
Lassa ste vanità; llassele, fijja.

31 ottobre 1833

  1. L’ammonizione.
  2. Pronunzia con la o chiusa.
  3. Proficiscere, anima cristiana, ecc.
  4. Monili.
  5. Ti.
  6. Attalchè.
  7. Repentaglio, cimento.

Note

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