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Er bijjetto d'invito Chi la tira, la strappa
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

LA POVERA NUNZIATA1

     Nun te fa ccompassione eh? cciorcinata!2
Ma ssi3 ssapessi tutte le su’ pene...
Che a fforza de dà vvia,4 nun j’è arrestata5
Una goccia de sangue in de le vene!...

     Chi ssciala6 sai chi è? Ssai chi sta bbene?
La zia scèca7 e la sòscera8 ammalata.
Quelle davero hanno le case piene;
Ma nnò llei, no la povera Nunziata.

    Lei, poverella, da sì cch’er marito9
Fesce pe’ ccausa de le su’ puttane
L’accessione10 de bbeni e annò ffallito,

     Nun ce se vorta11 a cconzolalla un cane!
E cce sò12 ggiorni che mmanco13 ammuffito14
Pò ddì15 la sera com’è ffatto er pane.

16 aprile 1834

  1. Annunziata.
  2. Sventurata.
  3. Se.
  4. A forza di vendere.
  5. Restata.
  6. Scialare: menar vita sfoggiata.
  7. Cieca.
  8. Suocera.
  9. Da quando il marito.
  10. La cessione.
  11. Non ci si volta.
  12. Ci sono.
  13. Né anche.
  14. Muffato.
  15. Può dire.

Note

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