Questo testo è incompleto. |
◄ | Er trionfo de la riliggione | Li papalini | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832
LA PREDICA
Sta domenic’ar giorno, io cqui co’ llei,
La sorella de lei e lla cratura
Me n’agnede ar Gesù, e mme godei
Tutta la spiegazzion de la Scrittura.1
Disse er predicatore a la sicura2
C’avanti che nnascessino l’Abbrei
E mmannassino Cristo in zepportura,
C’era un paese tutto de’ Cardèi.3
Io però che ssò arquanto Mozzorecchio4
Che ssaprebbe trovatte er per nell’ovo,
E infilatte una gujja in un vertecchio,5
Dico, e ddar dì accusì nun m’arimovo,
Quarmente li Cardei der monnovecchio
Se sò sparzi cqua e llà p’er monnonovo.
27 gennaio 1832
- ↑ Costume de’ gesuiti di spiegare la Sacra Scrittura nelle domeniche, dopo vespro.
- ↑ Senza esitare, con franchezza.
- ↑ La Caldea. Caldei diconsi a Roma gl’imbecilli.
- ↑ Cavillatore. Dicesi di certi legulei.
- ↑ L’anello con che si aggrava la parte inferiore del fuso.
Note
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.