Questo testo è incompleto.
La prima origgine La carità ccristiana (23 dicembre 1834)
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

LA SSCERTA DER PAPA

     Sò ffornasciaro,1 sì, ssò ffornasciaro,
Sò un cazzaccio, sò un tufo,2 sò un cojjone:
Ma la raggione la capisco a pparo
De chiunque sa intenne3 la raggione.

     Sscejjenno4 un Papa, sor dottor5 mio caro,
Drent’a ’na settantina de perzone,
E mmanco sempre tante, è ccaso raro
Che ss’azzecchino in lui qualità bbone.

     Perchè ss’ha da creà ssempre un de loro?
Perchè oggni tanto nun ze6 fa ffilisce7
Un brav’omo che attenne8 ar zu’ lavoro?

     Mettémo caso:9 io sto abbottanno10 er vetro?
Entra un Eminentissimo e mme disce:
“Sor Titta,11 è Ppapa lei: vienghi12 a Ssan Pietro.„

22 dicembre 1834

  1. Fornaciaio: fabbricatore di vetri.
  2. Sono un insipido, uno stolidone.
  3. Intendere.
  4. Scegliendo.
  5. Titolo che si dà a chi sputa sentenze.
  6. Non si.
  7. felice.
  8. Attende.
  9. Mettiamo caso: supponiamo.
  10. Abbottando.
  11. Giambattista.
  12. Venga.

Note

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.