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Le seccature der primo piano Er dilettante de Ponte
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

LA STATURA

     Te tufa1 tanto a tté dd’èsse schiavetto?2
Oh gguarda! e a mmé mme parerìa ’na sorte.
Campi co’ ppoco, spenni3 meno in ghetto;4
Te la sscivoli mejjo da la corte,

     Nun batti all’architrave de le porte,
Pòi fà da servitore e da ggiacchetto,
Te pòi coprì cco le cuperte corte,
Te pòi stenne5 in qualunque cataletto;

     Entri ar teatro cór bijjetto franco
Tra ppanze e cculi; e indòve sc’è la festa
Hai la patente de montà ssur banco.

     E tte metto per urtimo guadaggno,
Che ssi6 vvonno azzeccatte7 in ne la testa,
Quarche sassata tua tocca ar compaggno.

28 agosto 1835

  1. Ti rincresce.
  2. D’esser di piccola statura.
  3. Spendi.
  4. In Ghetto gli Ebrei vendono vesti usate.
  5. Ti puoi stendere.
  6. Se.
  7. Colpirti.

Note

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