Questo testo è incompleto.
L'impusturerie Er governo de li ggiacubbini
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

LA STRAPORTAZZIONE1

     Ventiscinqu’anni fa, cche li Francesi
Fesceno2 la scalata a Ppapa Pio,
Tata3 piaggneva perchè Ttoto4 e io,
Siconno lui5 nun ce n’erimo presi.6

     “Lo so„, ddisceva lui, “che dda sei mesi
Io nun ho ppane da dà ar zangue mio;
Ma nun sta ppeggio quer zervo de Ddio
In man de quela razza de paesi?.„

     E cch’edèreno7 poi sti patimenti?
Nun aveva er zu’ pranzo e la su’ scena,
Servitori, carrozze e appartamenti?

     Ce vorrebbe èsse io8 ccusì strazziato,
Da fà oggni ggiorno la trippaccia piena,
E la sera trovà ttutto pagato.

5 aprile 1834

  1. Trasportazione.
  2. Fecero.
  3. Mio padre.
  4. Antonio.
  5. Secondo lui.
  6. Non ce n’eravamo afflitti.
  7. Che erano: cosa erano, ecc. Vedi la nota del Sonetto...
  8. Ci vorrei essere io.

Note

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.