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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833
LA VISITA DER GOVERNO
Du’ ggiorni doppo er fatto der cortello
Pe’ vvia de cuella Madalena affritta1
Se presentò un Abbate e ’r Bariscello2
Drent’ar mi’ catapecchio3 de suffitta.
Disce: “Che nnome avete, bberzitello?.„4
Dico: “Una vorta me chiamavo Titta.„5
Disce: “Ma Ttitta cuale?„ “Titta cuello
Che sse pulissce er cul co’ la man dritta.„
Cqua cciarlonno6 un tantino tra dde sé;
E ddoppo, disce: “Chi cce sta cqui ggiù?
Dico: “La fia7 der coco de Sciamblè.„8
Disce: “Ho capito; e bbon zuàr monzù.„9
Fesceno10 com’er Corvo de Novè
C’annò11 in malora e nnun ze vedde12 ppiù.13
Roma, 4 febbraio 1833
- ↑ Maddalena affritta dicesi di ogni donna mesta. Ha una faccia da Maddalena affritta.
- ↑ Bargello.
- ↑ Stanzettaccia.
- ↑ Bel-zittello.
- ↑ Giambattista.
- ↑ Ciarlarono.
- ↑ Figlia.
- ↑ Chiablais.
- ↑ Boun soir, monsieur.
- ↑ Fecero.
- ↑ Andò.
- ↑ Non si vide.
- ↑ Questi ultimi due versi, scritti in lingua illustre, sono un furto da me fatto ad un sonetto di un mio amico. Confessiamoci.
Note
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