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II. De la beata uergene Maria
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De la beata uergine Maria.          .ij.


     O Vergen più che femina,       sancta Maria beata,
Più che femina, dico;       on’hom nasce nemico;
     per la scriptura splico,       nant’èi sancta che nata.
Stando en uentre chiusa,       puoi l’alma ce fo enfusa,4
     potenza uirtuusa       sì t’ha sanctificata.
La diuina ontione       sì te sanctificone,
     d’omne contagione       remaneste illibata.
L’original peccato       ch’Adam ha semenato,8
     omn’om con quel è nato:       tu sè da quel mondata.
Nullo peccato mortale       en tuo uoler non sale,
     & da lo ueniale       tu sola emmaculata.
Secondo questa rima,       tu sè la uergen prima,12
     sopre l’altre soblima;       tu l’ài emprima uotata
La tua uergenetate,       sopr’omne humanetate
     ch’en tanta puritate       mai fosse conseruata.
L’humilità profonda       che nel tuo cor abonda,16
     lo cielo se sprofonda       d’esserne salutata.
Virgineo proposito,       en sacramento ascondito,
     marito piglia incognito       che non fosse enfamata.
L’alto messo honorato       da ciel te fo mandato;20
     lo cor fu pauentato       de la sua annuntiata:
Conceperai tu figlio,       serà senza simiglio,
     se tu assenti al consiglio       de questa mia ambasciata.
O uergen, non tardare       al suo detto assentare;24
     la gente sta chiamare       che per te sia aiutata.
Aiutane, Madonna,       cha l mondo se sperfonna,
     se tarde la responna       che non sia auiuacciata.
Puoi che consentisti,       lo figliol concepisti,28
     Christo amoroso desti       a la gente damnata.
Lo mondo n’è stupito       conceper per audito,
     lo corpo star polito       a non essere toccata.
Sopr’omne uso et ragione       hauer conceptione,32
     senza corruptione       femena grauedata.
Sopre ragione et arte       senza sementa lacte,
     tu sola n’ài le carte       et senne fecundata.
O pregna senza semina,       non fu mai fact’en femina,36
     tu sola sine crimina,       null’altra n’è trouata.

Lo uerbo creans omnia       uestito è ’n te uirginia,
     non lassando sua solia,       diuinità encarnata.
Maria porta Dio homo,       ciascun serua l suo como;40
     portando sì gran somo       & non essere grauata.
O parto enaudito,       lo figliol partorito
     entro del uentre uscito       de matre segellata.
A non romper sogello       nato lo figliol bello,44
     lassando lo suo castello       con la porta serrata.
Non sirìa conuegnenza       la diuina potenza
     facesse uiolenza       en sua cas’albergata.
O Maria, co faciui       quando tu lo uidiui?48
     or co non te moriui       de l’amore afocata?
Co non te consumaui,       quando tu lo guardaui
     che Dio ce contemplaui       en quella carne uelata?
Quand’esso te sugea,       l’amor co te facea,52
     la smesuranza sea       esser da te lactata?
Quand’esso te chiamaua       et mate te uocaua,
     co non te consumaua       mate di Dio uocata?
O Madonna, quigl’acti       che tu haueu’en quigl facti,56
     quigl’enfocati tracti       la lengua m’àn mozzata.
Quando l pensier me struge,       co fai quando te suge?
     lo lacremar non fuge       d’amor che t’à legata.
O cor salamandrato       de uiuer sì enfocato,60
     co non t’à consumato       la piena enamorata?1
Lo don della fortezza       t’à data stabilezza
     portar tanta dolcezza       ne l’anema enfocata!
L’umilitate sua       embastardìo la tua,64
     c’ogn’altra me par frua       se non la sua sguardata.
Ché tu salist’en gloria,       esso sces’en miseria;
     or quigna conueneria       ha enseme sta uergata?
La sua humilitate       prender humanitate,68
     par superbietate       on’altra ch’è pensata.
Accurrite, accurrite,       gente; co non uenite?
     uita eterna uedite       con la fascia legata.
Venitel’a pigliare,       ché non ne può mucciare,72
     che deggi arcomperare       la gente desperata.

  1. [p. 195 modifica]la piena enamorata: altroue era la pena.


Note

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