< Laude (1910) < Laude
Questo testo è completo.
LXXXV. Como se deue amar Christo liberalmente como esso amò noi
Laude - Lauda LXXXIIII Laude - Lauda LXXXVI

Como se deue amar Christo liberalmente como esso amò noi.          .lxxxv.


     O Amor che m’ami,       prendime a li toi hami,
     ch’io ami co so amato.
O amor che ami       et non troui chi t’ami,
     chi sal per li toi rami       sempre se chiama engrato.4
O engrato nobile,       sommerso en ammirabile,
     non puoi salire equabile       d’amore adoguagliato.
O amore actiuo       che non troui passiuo,
     che uenga a l’amatiuo       d’amor purificato.8
Amor ch’ai nome amo,       plural mai non trouamo,
     da te fonte gustamo,       amor da te spirato.
Amor, mostrame el como,       ché l quanto, non è homo
     che nol somerga el somo       del quanto smesurato.12
El como te mostrai       quando me encarnai,
     per te peregrinai       en croce consumato.
El quanto armàse en sete,       ché non for mai aprete
     l’altissime secrete       en subiecto finato.16
Non reman dal daiente,       ma dal recipiente,
     non è sufficiente       a Dio nullo creato.
Lo enfinito amare,       finito en demostrare,
     la mostra terminare       in amor sterminato.20
En quilli amorosi abyssi       gli sancti son sommersi,
     dentro & da fore oppressi       d’amore spelagato.
L’alteza è infinita,       longeza non compita,
     largeza sterminata       profondo sprofondato.24
Non puotte più l’amore       mostrar facto maggiore,
     che farme lo minore       en degli omini deiectato.

Qual pazo uorrìa fare,       per formicaio campare,
     en formica tornare       per formicaio campato.28
Maggior fo mia stoltitia,       la grande alteza mia
     de prender questa uia       de farme hom penato.
Io non te amai per mene,       nante te amai per tene,
     non me crebbe bene       del mio fatigato.32
Per te non fui maggiore,       né senza te minore,
     traxeme l’amore       che fusse reformato.
Se m’ami per hauer gloria,       mercenaia hai memoria;
     attento stai a mia solia       pur del remunerato.36
Non m’ami per amore,       che l prezo te sta en core;
     se l prezo ne trai fuore,       l’amor tuo è anichilato.
Se la tua utilitate       te trahe ad amorositate,
     poco d’auersitate       te fa l’amor cagnato.40
Se l’amore è libero       che non sia auaro albitrio,
     gentil fa desiderio       non conditionato.
Non c’è conditione       né messa per ragione,
     è facta l’unione       che non ueste uergato.44
Da l’amatiuo amabile       esce l’amor mirabile,
     l’amore è poi durabile       semper in idem stato.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.