Questo testo è completo. |
◄ | Laude - Lauda XLIII | Laude - Lauda XLV | ► |
De le petitione che sono nel paternostro. .xliiij.
EN septe modi, co a me pare, distincta è oratione;
como Christo la nsegnone en paternostro sta notata.
La prima oratione, che a Dio l’om degia fare,
che lo nome suo ch’è sancto en noi degia sanctificare;4
christiani ne fe’ uocare, en Christo sim baptizati,
che siam purificati con la uita immaculata.
La seconda oratione, onde dé esser pregato,
ch’esso uenga ad habitare lo cor nostro consecrato,8
& sèruise poi sì mundato, ch’esso ce possa regnare;
sirìa laido l’allecerare poi ch’è facta la nuitata.
La terza oratione, che l Signor ne uolse dire,
com’è obedito en cielo en terra se degia obedire;12
nanteposto el suo uolere ad omne cosa che sia,
l’alma e l corpo en sua balìa sub la legge sua seruata.
La quarta, che pete el pane, tre pan trouo ademandate:
lo primo è deuotione, l’alme en Dio refocillate;16
l’altro pan è el sacramento ne l’altare consecrate,
l’altro pan ciascun mangia ó nostra uita è sostentata.
El primo pan tien con Dio nella sua gran delectanza,
l’altro è l proximo abraciato nella fedel congreganza,20
l’altro sì ne dà abondanza nella uita che menamo,
che refection agiamo en onne cosa ch’è ordenata.
La quinta, che pete a Dio perdonanza del peccato,
mala fronte glie porta enante chi col frate sta turbato;24
ch’en suo figliol, s’à’ doptato, tu porti sotta l coltello,
oderai lo mal appello se i uai nante en ambasciata.
Bona fronte glie porta nante chi ha l proximo en amore;
se glie pete perdonanza che sia stato peccatore,28
fali piena lo Signore et la gratia sua li dona;
questa perdonanza bona con la sua s’è acompagnata.
La sexta, che no ne lasse enducere en tentatione;
ché se esso n’abandona, sem menati a la pregione;32
carne, mondo, li demone ciascun fa sua legatura;
en quanta ne mena bruttura lo mio cor non l’à stimata.
Se l Signor con noi demora, piouan, nenguan le battaglie,
ciascuna ne dà guadagno de uictoria en trauaglie;36
fa fugar quelle sembiaglie de quigli forti nemici,
fanne deuentar felici la sua bona compagnata.
La septima oratione che ne campi da gli mali,
de le colpe & degl peccati che è fuore d’enfernali,40
et de mali exterminali che stan giù en quella fornace;
omne cosa che despiace loco sì sta cumulata.