< Laude (1910) < Laude
Questo testo è completo.
XXX. De la iustitia et falsità
Laude - Lauda XXIX Laude - Lauda XXXI

De la iustitia et falsità.          .xxx.


     SOlo a Dio ne possa piacere,       non me ne curo
     ciò che l’umana natura       ne uuol dire.
Se san Iouanni Baptista reuenesse       a repigliar el torto,1
     ancora mo sirìa chi l’uccidesse;       ché l mondo è en tal porto,4
     cha li Pharisei son reuenuti
     cha pro uertute       Christo fier morire.

Li Pharisei eran reliosi,       ch’erano en quel hore;
     ne lo lor cor erano inuidiosi,       pieni de rancore;8
     mostrauase che non uolea honore;
     ma lo lor cor       era en quel desire.
O falso relioso, or me respundi,       che l cor ài enfiato;
     l’umile per superbia confundi       & ha ’l quasi affollato;12
     & crucifigi Dio ne l’alma sia,
     con dicirìa       el fai quasi morire.
Lèuite en alto & faime gran sermone       ch’ò l’occhio turbato;
     tiemmi a schierne, ché non uedi el trauone       che ài nel tuo ficcato;16
     en prima sì procura tua ferita,
     ch’ell’è sì aprita,       non se pò coprire.
Poi ch’ai parata assai de la scrittura,       sì uol predicare;
     mostreme che la mia uita è scura,       la tua non uol cercare;20
     & mostreme da fuor tutto l megliore;
     non t’è en amore       chi dentro uol sapere.
La relion te dà una ensegna       co se fa al balìo;
     ma quel che dal suo officio s’enfegna,       la corte el uoca rio;24
     et una gran catena glie mette en canna
     che on om banna       & uengal’a uedere.
Ch’aggio pate sì iusto et beato,       somene ensuperbito;
     ma quanto da sua uia so delongato,       al mondo s’è scoprito;28
     colui che ne la neue fa sozura,
     la sua factura       se uorrà bannire.
L’omo che è cieco dal peccato       et ha gente a guidare,
     spesse fiade la guida nel fossato       & falle tralipare;32
     & s’egli è homo che uol predecare,
     lo suo parlar       emprima dé adempire.
Lo falso nemico s’è engegnato       a toller pouertate,
     el subdito sì lega col prelato       ne la sua uolontate;36
     colui che t’à tolta la pouertate,
     la castetate       te farà perdire.
Li nostri guidator de la bataglia       sì so en tradimento;
     & li gonfalon de la sembiaglia       sì so en cademento;40
     o sire Dio, aiuta la sconficta;
     la gente afflicta       & ó porrà fugire?
Erance forteze smesurate       poste en grand’altura;
     ma l’acque del diluuio son passate       de sopra le lor mura,44
     & ène tolto el uigor del notare:
     lo sancto orare       che ne potea guarire.

  1. [p. 195 modifica]repigliar el torto: altroue era el corpo, che non concorda con la rima: & altroue era reprendere el torto.


Note

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.