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La donna liticata La fijja sposa
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

LE COSE CREATE

     Ner monno ha ffatto Iddio ’ggni cosa deggna:
Ha ffatto tutto bbono e ttutto bbello.
Bono l’inverno, ppiù bbona la leggna:
Bono assai l’abbozzà,1 mmejjo er cortello.

     Bona la santa fede e cchi l’inzeggna,
Più bbono chi cce crede in der ciarvello:
Bona la castità, mmejjo la freggna:
Bono er culo, e bbonissimo l’uscello.

     Sortanto in questo cqui ttrovo lo smanco,2
Che ppoteva, penzànnosce un tantino,
Creacce l’acqua rossa e ’r vino bbianco:

     Perchè ar meno ggnisun’oste assassino
Mo nun vierìa3 co’ ttanta faccia ar banco
A vénnesce mezz’acqua e mmezzo vino.


Roma, 21 dicembre 1832


  1. Tollerare.
  2. Difetto.
  3. Verrebbe.

Note

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