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La commedia Li comprimenti a ppranzo
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1831

LE DU' COLONNE

     E ss’ha oggnisempre da sentì sto ggnavolo1
Che li pittori antichi da li tetti
Seppeno tirà ssù pe’ ddu’ bbuscetti2
St’accidenti3 de San Pietro e Ssan Pavolo!

     Pe’ nnun dì un cazzo, io nun ce credo un cavolo,
Che scalini-a-llumaca accusì stretti
Potessino a sti Santi bbenedetti
Dajje er passo senz’opera der diavolo.

     In quarant’anni e ppiù cc’ho ssur groppone
Io pe’ la parte mia nun ho mmai visto
Un palazzo infroscià4 ddrent’a un portone.

     E ssete puro5 scerto, sor Calisto,
Che o ’r monno antico è stato ’no stregone,
O cche cquesto è un miracolo de Cristo.


Roma, 23 ottobre 1831 - De Pepp’er tosto

  1. Ripetizione noiosa.
  2. Buchetti.
  3. Gran volumi, gran pesi.
  4. Imboccare.
  5. Siate pure.

Note

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