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Er Carnovale smascherato Er carzolaro ar caffè
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

LE GABBELLE NOVE

     Bbasta, o ccorpa der forno, o dde la mola,
Er fatto sta cche la paggnotta ar forno
Sce la danno ppiù ppiccola oggiggiorno
De cuelle de San Biascio e Ssan Nicola.1

     Tratanto er Papa se ne va in cariola,
E dde tutti sti guai nun ne sa un corno:
Ché ppe’ la lega der zu’ bber contorno
Nun je se pò appuntà mmezza parola.

     Le bbettole, li forni, li mascelli,
Strilleno ar lupo,2 e sconteno li torti
Cor zangue de noantri3 poverelli.

     E nnoi c’avemo li cuadrini scorti,4
Tenémose5 da conto li cortelli,
Che de sti tempi sò zzecchini storti.6


Roma, 13 gennaio 1833

  1. Certi piccolissimi pani benedetti, efficacissimi contro tante specie di mali, ecc. ecc.
  2. Gridare al lupo: inveire contro i già oppressi.
  3. Noialtri.
  4. Finiti, consumati.
  5. Teniamoci.
  6. Zecchini storti: cose, cioè, da tenersi riposte per l’occasione.

Note

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