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Er giuramento L'aspèttito de la ggiustizzia
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1838

LE LODE DE LA SORA NANNA

     Chi tt’ha llodato? Chi?! La sora Nanna?!
Zzitto, pe’ ccarità! Ddio te ne scampi.
Fijjo, le lode sue sò ccom’e llampi
C’appresso je viè er tono che tte scanna.

     Si tte1 loda un po’ ppiù, cquella te manna2
In galerra e cce stai sino che ccampi.
Pòi fà cconto c’un giudisce te stampi
La quarella,3 er proscesso e la condanna.

     Un povero cristiano bbattezzato
Pò èsse4 un galantomo quanto vòi:5
Lei lo loda, e l’amico è ccuscinato.6

     Si7 ppe’ ssorte, a l’incontro, quela rapa
Te bbattezza pe’ lladro, ôh allora poi
Sta’ alegro, fijjo mio: diventi Papa.

24 gennaio 1838

  1. Se ti.
  2. Ti manda.
  3. Quercia.
  4. Può essere.
  5. Vuoi.
  6. Perduto, rovinato.
  7. Se.

Note

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