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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835
LE RESÍE
M’avete ariccontato una resìa,1
Vera com’una fetta de Vangelo.
Mó state attenta,2 e vve dirò la mia
Ch’è ttal e cquale e nu ne perde un pelo.
Ciovè, ppiano, mia nò, cch’io grazzia ar celo
Sò ccristiano e ddivoto de Maria.
Ho ddetto mia, sor don Taddeo, pe’ vvia
Ch’io l’aricconto, e mm’ha ggabbato er zelo.
Va spargenno pe’ Rroma un framasone
Ch’er papa san Grigorio tammaturco3
Era un furbo e un maestro de finzione.
E pprotenne4 quell’anima de turco
Che in ne l’orecchia pe’ cchiamà er piccione
Ce se metteva un vago de granturco.
4 giugno 1835
- ↑ Eresia.
- ↑ Attenta si usa in entrambi i generi.
- ↑ Il volgo suole confondere il taumaturgo san Gregorio, vescovo di Neocesarea, col pontefice e dottore san Gregorio Magno, il quale si dipinge collo Spirito Santo all’orecchio in atto d’inspirargli la dottrina ch’ei scrive.
- ↑ Pretende.
Note
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