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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835
LE VISITE DER CARDINALE
La padrona sopporta quer zonajjo1
Der Cardinale, pe’ ffà un stato ar fijjo,
E pperchè in un bisoggno e in quarch’incajjo,
Sempre è cquell’omo che ppò ddà un conzijjo.
Je se2 legge però llontano un mijjo
La noja, er vortastommico e ’r travajjo,
Benchè, ar venijje sù cquarche sbavijjo,3
Se l’annisconni4 lei sott’ar ventajjo.
Vedi sta stanzia? Cqua cce viè un convojjo
De tutta ggiuventù dd’ogni miscujjo.
Bbe’, appena arriva Su’ Eminenza, è un ojjo.5
Lei, la padrona, se tiè6 ssù a la mejjo;
Ma de tutto quel’antro guazzabbujjo
Nun ce n’è uno c’arimani svejjo.
22 gennaio 1835
- ↑ Sonaglio: minchione e peggio.
- ↑ Le si.
- ↑ Sbadiglio.
- ↑ Se lo nasconda.
- ↑ Silenzio perfetto.
- ↑ Si tiene.
Note
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