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La pelle de li cojjoni Er Carnovale smascherato
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

LEI AR TEATRO

     Me s’aricorda, sì, mme s’aricorda:
Fu una sera der mese de frebbaro,
Propio er giorno che ddiédeno la corda
Ar padre de Sciamorro er tinozzaro.

     Noi entrassimo1 inzieme a Ppallaccorda,2
Che ss’accenneva allora er lampanaro,
E llassassimo3 llì cquela bbalorda
De fora a sbattajjà4 ccór chiavettaro.5

     Che ggusto d’annà a spenne6 li cuadrini
Pe’ stà ddrent’a un parchetto sola sola
Co ttutti li su’ fijji piccinini!

     Nun pareva la Mastra co’ la scola?
Nun pareva la bbiocca e lli purcini?
Nun pareva er baril de San Nicola?


Roma, 13 gennaio 1833

  1. Entrammo.
  2. Teatro degl’infimi di Roma.
  3. Lasciammo.
  4. Altercare.
  5. Venditor di chiavi de’ palchi.
  6. Spendere.

Note

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