< Lettere (Isabella Teotochi Albrizzi)
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III V


Ad Antonio Canova[1]

C. A.

Venezia, 10 Novembre 1804

Mentre devo renderle mille, e mille grazie della cordialità con la quale ella ha accolto i miei due raccomandatigli, signori Pieri [2], aggiungo ancora a loro favore le mie più vive istanze. Questi due nobili di Corfù, d’eccellente famiglia, si trattengono a Roma con il solo oggetto di studiare le belle arti ed il vivo lume di quelle, l’amico Canova.

Ella stia bene, mio buon amico, si conservi, e per gli amici suoi, e per l’onore d’Italia. Il Cav. Pindemonte, del quale ella avrà veduta la bella tragedia [3], la riverisce, ed io la prego di credermi con amicizia ed ammirazione[4].

La sua aff.ma Amica
Isabella Teotochi Albrizzi.

Note

  1. Inedita al civico Museo e biblioteca di Bassano.
  2. Erano i figli di Antonio Trivoli Pieri: Michele, primogenito, e Demetrio, di professione pittore (PIERI. Vita, libro II, pag. 145)
  3. L'Arminio.
  4. Si nota che in questa lettera e nella seguenti la scrittrice dà indifferentemente al Canova ora del lei ed ora del voi.
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