< Lettere (Isabella Teotochi Albrizzi)
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XXV XXVII


Ad Antonio Canova[1]


Venezia, 4 Dicembre 1817.

Le sarà presentata questa lettera, mio dilettissimo amico, della Sig.aSommerville, dama Irlandese, che in compagnia del marito si reca costà. Ella può credere che, estimatori come sono d’ogni specie di merito straordinario, la loro principale sollecitudine è quella di esserle raccomandati. Io lo fo con quel piacere che si prova sempre nell’essere mezzo, onde stimabilissime persone vicendevolmente si conoscano. La Sig.aSommerville innalzandosi oltre la comune portata del suo sesso, si occupa distintamente delle studio della lingua Greca, e dell’Astronomia. Forse si saranno incontrati in quelle eteree regioni, essa per riconoscere la celeste armonia delle sfere, ella, mio amabilissimo amico, per rintracciare quel bello veramente celeste, di cui sì spesso nelle belle opere sue ci fa dono. Se il gentilissimo Cav. Sommariva è in Roma, cioè presso di lei, da cui parmi vedere che non saprà, nè potrà allontanarsi, gli dica mille cose in mio nome, e che sospiro, gli dica, Parigi, e Epinay, ove egli mi fece passare deliziosissimi giorni. Stia bene, e mi creda con tutti i sentimenti dello spirito e del cuore. Della mirabile Polinnia non è questo il luogo.

La sua Albrizzi.

Note

  1. Inedita al Museo e Biblioteca di Bassano.
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