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CCXXVII. — Al medesimo
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CCXXVII. — Al signor De l’Isle Groslot.1


Ieri, credendo che il corriere partisse, mandai il plico mio alla posta, e con un solo polizzino diedi conto a V.S. d’aver ricevuto la sua delli 11 decembre, senza averla ancora intieramente letta. Il corriere ha differito l’andata al giorno d’oggi, onde ho potuto aver spazio di ringraziarla degli avvisi; li quali ho anco comunicato al signor Barbarigo, il quale nel particolare che toccava a lui, cioè, che V.S. ha ricevuto la sua e farà quello che gli scrive con le opportunità e comodità che il negozio ricerca, risponde ringraziandola, e pregandola a non mancare.

Io le dirò questo di nuovo, ch’è cosa risoluta che egli sarà ambasciatore in Francia; sì che non vi ha da esser alcun dubbio, e sarà costì la primavera. Di che ho sentito piacere grandissimo per diversi buoni rispetti. So che V.S. ne sentirà altrettanto; e io, per non attediarla più lungamente, facendo fine, le bacio la mano.

Di Venezia, il dì 2 gennaio 1613.



  1. Edita come sopra, pag. 532.


Note

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