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Lettera 91
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A Roma

San Matteo, 28 maggio 1633

Molto Illustre e Amatissimo Signor Padre.

Dall’inclusa scrittami oggi dal signor Rondinelli V. S. potrà venir in cognizione dello stato nel quale, circa il male, si ritrova Firenze e questi contorni; e per esser assai buono, e V. S. quasi del tutto spedita da’ suoi negozi, spero pure che non dovrà indugiar molto a ritornarsene da noi, che con tanto desiderio la stiamo aspettando: sì che la prego a non lasciarsi tanto legar dalla gentilezza indicibile di cotesti Eccellentissimi Signori, che noi doviamo restar prive di lei per tutta l’estate. Pur assai ha ricevuto fin qui, né mai sarà possibile il poter ricompensar tante grazie e favori ricevuti da Lei e partecipati da noi.

Desidero che V. S., in particolare all’Eccellentissima Signora Ambasciatrice, faccia per nostra parte la solita riverenza. Di più avrò caro che nel suo ritorno mi porti un poco d’amido, conforme a che ha fatto l’altre volte; e li ricordo le due figurine che li domandai, è già un pezzo.

Quanto all’orto, per quanto dalla Piera intendo, le fave hanno fatto bellissima verzura, essendo alte quanto lei, ma il frutto è stato poco e non molto bello, e similmente i carciofi, i quali intendo che feciono meglio l’anno passato: nondimeno ve ne sono stati per la casa, per noi, e anco qualcuno se n’è mandato a Vincenzio e al signor Geri.

Gli aranci ancora non hanno gran quantità di fiori, atteso che il freddo e vento che questi giorni passati ha dominato, gli ha fatto gran danno; quelli che cascano, la Piera li va racquistando e gli stilla. I limoni sono tanto maturi che hanno necessità che V. S. venga a corgli, e di quando in quando ne casca qualcuno, che sono veramente belli e bonissimi. Questo è quanto le faccende della bottega mi permettono ch’io gli possa dire, poiché Suor Luisa e un’altra delle mie compagne sono in purga, e io per conseguenza sola a lavorare. La saluto caramente per parte di tutte le solite, e di più di Suor Barbara e Suor Prudenza, e prego il Signor Iddio che la conservi.

sua figliuola Affezionatissima

[S. M. Celeste.]

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