Questo testo è incompleto.
Li malincontri (1846) Le creanze screanzate
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1846

LI CARDINALI IN CAPPELLA

     L’ho ccontati ggià io: sò cquarantotto:
Quarantasette rossi e uno bbianco,
E ttutti su cquer lòro cassabbanco
Barbotteno l’uffizzio a ttesta sotto.

     Disce che ognun de lòro è un omo dotto
E pparla d’oggni cosa franco franco,
E appett’a llui nun ce la pô nemmanco
Chi ha inventato le gabbole dell’Otto.

     Disce che inzin ch’è stato monzignore
Forzi oggnuno de lòro, Angiolo mio,
Ha puzzato un tantin de peccatore.

     E mmó cche ssò Eminenze? Mó, dich’io,
Sarìa curioso de leggejje in core
Quanti de quelli llì ccredeno in Dio.

20 aprile 1846

Note

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.