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La gricurtura La morte der Rabbino
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

LI DU' TESTAMENTI

     “Ecco„, io disse ar giudio: “ssi1 ppiano piano
Vienghi a ddì cche li tu’ commannamenti
Sò uguali in tutt’e ddua li testamenti,
Pe’ cche mmotivo nun te fai cristiano?„

     “Badanài, nun zò bboni funnamènti„,2
M’arispose Mosè: “nnoi, sor Bastiano,
Adoramo Iddio-padre, e ’r padre ha in mano
Li raggioni de tutti li parenti.

     Sino ar giorno c’un padre nun è mmorto,
Bbe’ cc’abbi3 fatto testamènto, er fijjo
Dipenne sempre, e, ssi cce ruga,4 ha ttorto.

     Er vostro Jjesucristo ha er padre eterno:
Io dunque, mordivoi, me maravijjo
Che cce possi mannà ttutti a l’inferno.„

9 maggio 1835

  1. Se.
  2. Non sono buone ragioni.
  3. Benchè abbia. ecc.
  4. Se ne brontola.

Note

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