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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832
LI GALOPPINI.1
Jeri, a la Pulinara,2 un colleggiale,
Doppo fatta una predica in todesco,3
Setacciò4 tutt’er popolo in du’ sale,
E a la ppiù mmejjo5 vorze6 dà er rifresco.
In cuella fesce entracce er cardinale7
Co’ l’amichi der Micco e ppadron Fiesco;8
E nnell’antra la ggente duzzinale
Che vviaggia cór caval de san Francesco.9
Pe’ sta sala che cquì de li spedati
Cominciònno a ppassà li cammorieri
Pieni de sottocoppe de ggelati.
Ma cche! a la sala delli cavajjeri
Un c.... ciarrivò: chè st’affamati
Se sparìnno10 inzinenta11 li bicchieri
5 febbraio 1832
- ↑ Divoratori, parasiti.
- ↑ Collegio in addietro germanico e ungarico di S. Apollinare; oggi Liceo del Seminario Romano, dacchè i Gesuiti ripristinati da Pio VII ripresero le scuole del Collegio Romano. I Secolari, che vogliono istruzione pubblica, debbono tutti andare alle scuole della Compagnia di Gesù. Al liceo de’ preti intervengono solamente que’ fanciulli che si destinano a stato sacerdotale; dimodochè molti padri, per isfuggire la disciplina gesuitica, vestendo i loro figliuoli in abito ecclesiastico, fanno impegno per procacciar loro quella de’ preti, lo che ancora con difficoltà si ottiene, conosciutosi il giuoco, che terminato il corso di studi, svanisce la vocazione dell’ordinarsi.
- ↑ Conclusioni in latino.
- ↑ Separò.
- ↑ Alla più degna.
- ↑ [Volle.]
- ↑ il cardinale protettore del luogo.
- ↑ Cioè quelli che vanno in carrozza. Il Micco e il Fieschi sono due che danno vetture a nolo.
- ↑ Vanno a piedi.
- ↑ [Si sparirono.] Sparire, in senso attivo, vale: “divorare in un lampo.„
- ↑ Sino.
Note
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