Questo testo è incompleto.
Li guai L'incerti de Palazzo
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

LI MARIGGNANI1

     Ve lo diremo noi chi ssò2 sti zzeri
Che mmarceno3 in strozzino4 pavonazzo,
E in carzettacce5 nere de6 strapazzo
Pe’ ffodera a cquer par de cannejjeri.7

     Quelli sò ttutti-quanti cammerieri,
Cammerieri segreti de Palazzo;8
E a Rroma, grazziaddio, sce n’è uno sguazzo9
Da ingravidà un mijjón de monisteri.

     Ve lo diremo noi chi ssò ste turbe
A mmezz’abbate e mmezzo monziggnore:
Sò pprelati de titolo estra-urbe.10

     C’oggni tantino, pe’ mmutà er colore
De le carzette, da ggentacce furbe
Vanno a la viggna e llì sse fanno onore.11

13 marzo 1834

  1. Marignani: melanzane, o petronciane. Chiamansi così i prelati di mantellone, per distinguerli da quelli di mantelletto, che sono di prim’ordine, e Prelati domestici del Papa. Il colore della melanzana simile a quello dell’abito prelatizio ha dato origine al burlesco soprannome.
  2. Chi sono.
  3. Marciano, per semplicemente “camminano, vanno.„
  4. Strozzino: capestro. Qui sta per “collarino ecclesiastico.„
  5. Calzettacce. I Prelati domestici portano calze di color violaceo: i Marignani le hanno nere.
  6. De, per “da.„
  7. Candelieri: gambe sottili.
  8. Comunemente i così detti Marignani hanno il titolo di Camerier-segreto di Sua Santità. Sono talora Protonotarii apostolici, ecc. Ma tutto si rimane al titolo, e non fan nulla.
  9. Ce n’è un’abbondanza.
  10. Son detti anche prelati extraurbem.
  11. Pel privilegio extra-urbem, usciti dalle porte di Roma possono assumere calze violacee, ciò che non mancan di fare il più spesso che sanno.

Note

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.