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Soletto e sequestrato da le genti Murtola, tu ti stilli e ti lambicchi
Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Versi satirici


V


IL CANTO DEL MURTOLA


     Liete piagge fiorite, ombrose valli,
apriche collinette, aure feconde,
erbette rugiadose e verdi fronde,
bianchi fiori, vermigli, azzurri e gialli;
     e voi, del Barco tortuosi calli,
dove Flora con Zeffiro s’asconde,
e voi de la mia Dora amene sponde,
che ’n sen chiudete liquidi cristalli;
     or che ’l maggio comincia a pullulare,
e ’n frotta con gli augei per allegrezza
l’animal di Silen prende a cantare;
     dite: — Sentiste mai senza cavezza
dietro a la Mincia un asino ragliare,
ch’al Murtola s’agguagli di dolcezza? —

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