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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835
LO SPOSO1 DE NANNA CUCCHIARELLA
Sarà ttìsico er vostro maritaccio,
Sora bbrutta maliggna sputa-fele,
Ma nnò er regazzo2 mio, ma nnò Mmicchele,
Che smoverìa Castello cór un braccio.
Io l’ho sscerto3 co’ ttutte le gautele,4
E in questo so bbe’ io cosa me faccio.
Mosscio a Mmicchele mio! Micchele un straccio!
Fijja, santa Luscìa occhi e ccannele.5
Lo so io si cch’edè:6 rrosicarella7
De nun avello voi; ma in questo tanto8
Squacqueraquàjjasquìcquera,9 sorella.
Tisico a cquer gigante, a cquer campione,
A cquer colosso che ppò ddasse er vanto10
D’un par de porzi da corcà Ssanzone!11
26 settembre 1835
- ↑ Pronunziato con due o chiusi.
- ↑ L’amante.
- ↑ L’ho scelto.
- ↑ Cautele.
- ↑ Frase che vale: “siete cieca.„
- ↑ Lo so che è, lo so io cos’è.
- ↑ Rodimento invidioso.
- ↑ Ma circa a questo.
- ↑ Parola di dileggio.
- ↑ Può darsi il vanto.
- ↑ D’un paio di polsi da colcare Sansone.
Note
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