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L'Apostolo dritto Er governà
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832

LO SPREGO

     M’ha ddetto er Moro che mme venne er riso
Che le Bbolle ch’er Papa de Turchia
Rigala a cchi le crompa1 in Dataria,
Dispenzeno a ttenute er paradiso.

     Pe’ ddì la verità, mme ne sò rriso;
Ché mme pare una gran cojjoneria
D’annasse a pperde tra ccinquanta mia2
Dove t’abbasta de ficcacce er viso.

     Pe’ vvisità la grolia3 tua, fratello,
Te sce vorebbe la carrozza a mmolle
Come annassi da Roma a Vviggnanello.4

     Pe’ mmé mme ne tierrìa sei canne o ssette;
E dder resto, vennènnose ste Bbolle,
Me ne farebbe fà ttante bbollette.5


Roma, 22 dicembre 1832

  1. Compera.
  2. Miglia.
  3. Gloria.
  4. L’antico Ignerellum, quindi Julianellum, ed oggi Vignanello, terra nella provincia del Patrimonio.
  5. Polizzine e chiodetti.

Note

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