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Questo testo fa parte della raccolta Poesie di Giovan Leone Sempronio
VI
LA DONNA DI ALTA STATURA
Mentr’io teco tentava, idol diletto,
paragon di grandezza, altero amante,
provai com’ad Encelado è disdetto
giungere al ciel, bench’egli sia gigante.
Ma nell’eccesso tuo fosti mancante,
e nel mio mancamento io fui perfetto:
tu picciola a l’amor, grande al sembiante,
ed io basso al sembiante, alto a l’affetto.
Ben fui, nol niego, e temerario e stolto;
ma se non mi partii contento a pieno,
non fummi ogni piacer negato e tolto.
Giunsi a baciare, idolo mio terreno,
se non gli amati fior del tuo bel volto,
i dolci frutti almen del tuo bel seno.
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