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O padre meo, pognam che me cazassi Eo so' sí rico de la povertate
Questo testo fa parte della raccolta XIII. Gualpertino da Coderta

II

Cerca d’indurre all’atto amoroso una sua congiunta.

Metiamo el parentato da un lato,
e si ’l faciamo si secretamente,
clic mai persona non sapia niente:
4se non ch’eo moro, si me sete a grato.
Credete vui ch’cl sia si gran peccato,
cum’va dizendo la cativa zente?
Certo che no, madonna mia placente;
8tri vener, pane et acqua: et è scusato.
Vedete bon mercato de diletto,
si come questo, che co v’ho dito ora!
11Vui séte donna di gran intelctto...
Deli or vi repensate ben ancora;
né no devegna, per vostro difetto,
14ell’indarno vada l’amor, che mi acora!

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