Questo testo è completo, ma ancora da rileggere.
Questo testo fa parte della rivista Rivista italiana di numismatica 1893

MONETE DI MILANO


INEDITE





Supplemento all’Opera: Le Monete di Milano da Carlo Magno a Vittorio Emanuele II, pubblicata nel 1884 da F. ed E. Gnecchi.




È vano pretendere che un lavoro qualunque, specialmente se complesso, possa riuscire perfetto di primo acchito. Per avvicinarsi alla perfezione, esso ha bisogno di venire successivamente ritoccato, corretto, migliorato, ingrandito; ed in tale persuasione, noi non ci siamo mai illusi che la nostra descrizione delle Monete di Milano fosse completa ed esatta in tutti i suoi particolari. L’abbiamo pubblicata, nove anni or sono, come meglio da noi allora si poteva, quando ci sembrò d’averla abbastanza studiata; ma, già facendo la prima edizione, presentivamo il bisogno di una seconda che, oltre alle correzioni di inevitabili inesattezze, vi aggiungesse quello che nella prima era stato dimenticato, o per meglio dire, quello che allora ci era ignoto, e che sarebbe venuto a nostra cognizione dappoi, come ci venne infatti, appunto perchè esisteva la prima edizione.

Come avevamo previsto e desiderato, parecchie collezioni, che da anni giacevano ignorate e sepolte, vennero ordinate e classificate, risorsero per così dire da uno stadio di letargo a quello di una nuova vita, e furono notevolmente accresciute, precisamente perchè v’era il mezzo di ordinarle e classificarle; e in seguito all’ordinamento e alla classificazione vennero alla luce monete fino allora sconosciute, e che probabilmente sarebbero rimaste tali per molto tempo ancora. Qualche altra collezione deve al medesimo incentivo i suoi principi! e i progressivi aumenti; cosicché nel nuovo elenco di monete che pubblichiamo, insieme alle collezioni già note e ora aumentate, se ne vedranno figurare parecchie nuove, sulle quali ci sia lecito sentire con compiacenza una specie di paternità morale.

Oltre a ciò, dopo la pubblicazione del nostro lavoro, i negozianti di numismatica si diedero premura, frugando in parecchie collezioni estere, di procurarci, come più interessanti per noi, le monete milanesi, che mancavano alla nostra descrizione o che più o meno ne differivano, ed è colla contribuzione di tutti questi elementi che ci venne fatto di riunire un buon numero di monete inedite o varianti, che meritano d’essere aggiunte alla Descrizione generale, onde avvicinare d’un passo la vagheggiata perfezione. A tale scopo contribuiranno pure alcune rettifiche d’attribuzione, dovute agli studi di parecchi egregi colleghi, e alcuni complementi di descrizione, ottenuti coll’esame di esemplari migliori dei primi esaminati e venutici nelle mani solo posteriormente alla prima pubblicazione. Oltre le monete inedite e le varianti capitateci in questo frattempo, uniremo a questo Supplemento le poche inedite da altri pubblicate dopo la comparsa del nostro libro, in modo che le nostre due pubblicazioni riunite possano comprendere tutto quanto si conosce fino ad oggi in fatto di monete milanesi.

Ci si potrà ora dimandare perchè, avendo raccolto questi nuovi materiali, non facciamo addirittura una rifusione completa del nostro lavoro. Alla quale dimanda risponderemo che il tempo non ci sembra ancora maturo per tale rifusione; e d’altra parte, non volendo che i materiali raccolti arrischiassero d’andare smarriti, come avvenne di tante memorie manoscritte, abbiamo creduto opportuno pubblicarli nella Rivista, sia a comodo dei raccoglitori attuali di monete milanesi, sia perchè un giorno possano, o a noi stessi o ad altri, servire a formare l’Edizione definitiva delle Monete di Milano.

Nella descrizione, abbiamo adottato il metodo identico a quello da noi seguito nella prima pubblicazione.

Diamo cioè la descrizione delle monete distinte per metallo, oro, argento e rame, e per ciascun metallo in ordine decrescente di valore. Dappertutto dove ci fu possibile, segniamo il peso, citiamo le collezioni in cui le monete si trovano, e infine, per uniformarci completamente al nostro primo lavoro, di cui il presente dovrebbe essere una appendice, diamo il grado di rarità e il valore mercantile di ciascuna moneta.

In un solo particolare ci siamo scostati dai limiti prefissi in quel nostro lavoro. Abbiamo cioè ommesso tutte quelle monete dei Carolingi e dei re d’Italia, le quali non hanno che la leggenda xpistiana religio senza alcuna indicazione di zecca. — Tra le inedite o varianti trovammo pure un discreto numero di queste monete, ed altre ne pubblicò il Gariel nella sua bell’opera sulle Monete dei Carolingi1, uscita contemporaneamente alla nostra. Queste monete tuttora di incerta attribuzione, ci proponiamo farle oggetto di uno studio speciale, e intanto, come monete di zecche incerte, le ommettiamo dalla serie delle monete milanesi, sembrandoci che quelle pubblicate nel nostro primo lavoro (le quali del resto rappresentano tutti i tipi conosciuti) possano bastare per darne un’idea.

Sotto la denominazione di Monete di Milano, dovrebbero strettamente intendersi quelle di Milano come capitale di uno Stato, e dovrebbero quindi a rigore terminare colla fine del Ducato di Milano; ma, avendovi già noi fatto un seguito fino a Vittorio Emanuele II, non vedremmo ora una ragione di non descrivere anche quelle che furono coniate dappoi al nome di Umberto I, tanto più che con queste si chiude il periodo attivo, anzi la esistenza stessa della zecca di Milano. Abbiamo quindi fatto tale aggiunta a complemento della serie, per quanto piccolo numismaticamente possa essere il suo interesse.

Chiuderemo queste brevi parole facendo i nostri più vivi ringraziamenti a tutti gli amici che ci coadiuvarono; non ne ripeteremo qui i nomi, figurando già questi nella citazione delle collezioni alla descrizione di ciascuna moneta.

F. ed E. Gnecchi.

CARLO MAGNO

imperatore e re d’italia.

(774–814).


1. Denaro (gr. 1.600). — Var. Gnecchi, n. 1–5.

D/ — + CARLVS • REX • FR • Nel campo, in un circolo perlato, Croce.

R/ — + MEDIOL/. Nel campo, in un circolo c. s.: ROLS in monogramma.

Coll. Boyne a Firenze. R.3 Arg. L. 25.

Il Signor William Boyne di Firenze, in un suo Articoletto pubblicato nel 1886 sull’Annuaire de Numismatique (Observations au sujet de la trouvaille de Sarzana et de quelques pièces publiées par E. Gariel. Ann. de Num., 1886, pag. 459–462), parlando di alcuni denari di Carlo Magno, appartenenti al ripostiglio di Sarzana, e descritti dal Gariel, come di zecca incerta, vorrebbe attribuirne alcuni a Milano, leggendo nel monogramma del rovescio le lettere med.

Il Sig. M. Cerexhe, nel suo libro: Les Monnaies de Charlemagne, pubblicato nel 1887, descrive a pag. 78–79 tre di questi stessi denari di Sarzana, attribuendoli a Milano pel monogramma del rovescio, ch’egli decompone nelle lettere mediol. A pag. 131 poi della stessa opera, egli pubblica un altro denaro, il quale porta nel dritto, sotto il busto di Carlo Magno, la lettera m, e ciò induce l’autore ad assegnare pure quella moneta a Milano. Queste attribuzioni però, come lo confessa lo stesso autore, sono già oppugnate da qualche valente numismatico. Noi, alla nostra volta, pur rispettando l’opinione degli egregi Autori, essendo l’attribuzione di quei denari ancora molto incerta e contestata, non crediamo opportuno di includerli nella serie delle monete milanesi.


LODOVICO IL PIO

imperatore e re d’italia.

(814–840).


1. Denaro (gr. 1.600). — Var. n. 1–2.

D/ – HLVD • VVICVS IMP AVG. Busto laureato a destra.

R/ — MEDIOLANVM. Tempio tetrastilo con una croce nel mezzo.
Coll. Gnecchi a Milano. Arg. R.3 L. 2502.


2. Denaro — 2a Var. n. 1-2.

D/ – HLVDOVVICVS IMPAVC Busto c. s.
R/ — Come il precedente.

Arg. R.3 L. 250.

Gariel, Les monnaies royales de France sous la race carolingienne. Paris, 1883-85, in-4. Parte II, pag. 180; tav. XVII, n. 82.


3. Denaro (gr. 1.580). — 3a Var. n. 1-2.

D/ – HLVDOVVICVS IMP AVG. Busto c. s.
R/ — Come i precedenti.
Coll. Papadopoli a Venezia. Arg. R.3 L. 250.



4. Denaro. — Inedito.

D/ - + HLVDOVVICVS IMP. Croce c. s.
R/ — MEDIO LANVM, in leggenda circolare intorno a un tempio tetrastilo sormontato da una croce.

Arg. R.* L. 300.

Gariel, Op, cit. Parte II, pag. 179; tav. XVII, n, 81.


5. Denaro (gr. 1.900). — Var. n. 3-7.

D/ – + HLVDOIIVICV•S IMP. In un circolo perlato, Croce avente all’estremità del braccio inferiore un globetto.
R/ — MEDIO - LANVM in due righe entro un circolo periato.
Coll. Gnecchi. Arg. R.4 L. 50.

6. Denaro (gr. 1.600). – 2a Var, n. 3-7.

D/ – + HLVDOVVICV • IMP. Croce entro un circolo perlato.

R/ – MEDIO LANVM • in due righe c. s.

Coll. Boyne. Arg. R.4 L. 50.


LOTARIO I

imperatore e re d’italia.

(840-855).


1. Denaro, (gr. 1.500). — Var. n. 1–7.

D/ — + HL OTHARIVS IMP. Croce in un circolo perlato.

R/ — MEDIOL • in una riga nel campo.

Coll. Boyne. Arg. R.2 L. 20.


2. Denaro (gr. 1.250). — 2a Var. n. 1-7.

D/ — + HL OTHNRIVS (sic) IMP (Fra le due aste superiori della prima H, un punto). Croce c. s.

R/ – MEDIOL in una riga nel campo.

Coll. Verri (esemplare corroso). Arg. R.2 L. 20.

NB. Conserviamo, come abbiamo fatto nelle Monete di Milano, il nome di Verri alla collezione formata or fa un secolo dal conte Pietro Verri e continuata dal conte Gabriele, attualmente in proprietà del conte Lorenzo Sormani Andreani, il quale l'ha pure aumentata in questi ultimi anni.


3. Denaro (gr. 1.450). — 3a Var. n. 1-7.

D/ – HL OTHARIVS IMP. Croce c. s.

R/ — MEDIOLa in una riga nel campo.

Museo d’Antichità a Parma. Arg. R.2 L. 20.


4. Denaro (gr. 1.340). — 4^ Var. n. 1-7.

D/ – + HI oTHARIVSIMPAV (TH in monogr.). Croce c. s.

R/ — MEDI oL in una riga nel campo.

Museo Civico di Brescia. Arg. R.2 L. 20.

BERENGARIO I

re d’italia.

(888-924).


1. Denaro (gr. 1.820). — Var. n. 1-2.

D/ – + BERINGARIVS • RIX. Nel campo, in un circolo perlato, Monogramma di Cristo.

R/ – + XRISTIANA RELIGIO. Nel campo, in tre righe: MEDI C OLA.

Coll. Verri. Arg. R.3 L. 30.


2. Denaro (gr. 1.700). — Var. 1-2.

D/ – + BERENGARIVS • REX. Come il precedente.

R/ – + XRISTIANA • RELIGIO. Nel campo, in tre righe: MEDI C OLA.

Coll. Boyne. Arg. R.3 L. 30.


3. Denaro (gr. 1.620). — 3a Var. 1-2.

D/ – + BERENCARIVS IMP. C. s.

R/ – + XRISTIANA PILGIO. Nel campo, c. s.: MDI C OLA.

Coll. Verri. Arg, R. L. 30.


4. Denaro. — 4a Var. 1-2.

D/ – + REPIIICAPIVS REX. C. s.

R/ – + XPISTIANA PIIICIO. Nel campo, c. s.: MEDI C OIΛ.

Arg. R.3 L. 30.
Gariel, Op. cit. Parte II, pag. 344; tav. LXV, n. 1.


5. Denaro (gr. 1.020). — Inedito.

D/ – BERENCARIVS RE.... Entro un circolo, Croce accantonata da quattro punti.

R/ – MEDIOLANIVM. Tempio tetrastilo sormontato da una croce.

Coll. Osnago a Milano. (Esemplare mancante di un pezzetto).

Arg. R8 L. 300.

RODOLFO DI BORGOGNA

re d’ italia.

(922-926).


1. Denaro (gr. 1.400). — Var. n. 1-4.

D/ — + RODVLFO • PIVS • RE. Nel campo, entro un circolo, Monogramma di Cristo.

R/ – + XPISTIANA • RGIO. Nel campo, in due righe : MDI OLA.

Coll. Boyne. Arg. R3 L. 40.


2. Denaro. — 2a Var. n. 1-4.

D/ — RODVLFVS. Come il precedente.

R/ – + IIITIANΛ CCIO. Nel campo, in due righe: MDI OLA.

Arg. R.3 L. 40.
Gariel, Op. cit. Parte II, pag. 350; tav. LXVII, n. 7.


UGO DI PROVENZA

re d’ italia.

(926-945).


1. Denaro (gr. 1.560). — Var. n. 1.

D/ — + HYGO • PIVS • IMP • RX. Nel campo, entro un circolo, le lettere IYXI disposte a guisa di croce.

R/ – + XPISTIANA • RGIO. Nel campo, in due righe : MDI OLA.

Coll. Boyne. Arg. R5 L. 100.

UGO E LOTARIO II

re d'italia.

(931-950).


1. Denaro (gr. 1.600) — Var. n. 4.

D/ — + VGO LOTARIO RES. Nel campo, entro un circolo, le lettere : IXYI, disposte in croce.

R/ – + XRISTIANA REIO. Nel campo, in due righe : MEDI OLA.

Coll. Gnecchi. Arg. R.5 L. 200.


2. Denaro (gr. 1.400). — 2a Var. n. 4.

D/ – VGO LOTARIO REG. Come il precedente.

R/ – XPISTIANA RGIO. Come il precedente.

Coll. Verri (esemplare guasto). Arg. R.6 L. 200.


3. Denaro, (gr. 1.800). –– 3a Var. n. 4.

D/ – + VGO • LOTARIO REGES c. s.

R/ – + XPISTIANA • RELIGIO c. s.

Coll. Municipale di Milano. Arg. R.6 L. 200.


4. Denaro (gr. 1.550). — 4a Var. n. 4.

D/ – + VGO LOTARIO RES c. s.

R/ – + IOSTIANA ICIO c. s.

Museo Civico di Trento. Arg. R.6 L. 200.


5. Denaro — 5a Var. n. 4.

D/ – + VGO LOTHARIO REGES (THA in monogr.) c. s.

R/ – + XRISTIANA RELIGIO c. s.

Arg. R.6 L. 200.
Gariel, Op. cit. Parte II, pag. 346, n. 2; tav. LXV.


BERENGARIO II (?)

re d’italia.

(950–961).


1. Denaro.

D/ — + REPIIICΛRIVS PEX. Nel campo, in un circolo perlato, monogramma di Cristo.

R/ – + XPISTIANA PIIICIO. Nel campo, in tre righe: MEDI C OIΛ.

Arg. R.6 L. 40.

Gariel, Op. cit. Parte II, pag. 347, n. 5; tav. LXV.

NB. Questo denaro è dal Gariel attribuito a Berengario II.

BERENGARIO II e ADALBERTO

re d'italia.

(950–962).


1. Mezzo denaro (gr. 1.420). — Var. n. 1.

D/ — + BERENGARIVS RE. Nel campo, in un circolo, monogramma di Cristo.

R/ – + ADELBERVTS R. Nel campo, in due righe: MEDI OLA.

Museo di Parma. Arg. R.6 L. 100.


2. Mezzo denaro (gr. 1.410). — 2a Var. n. 1.

D/ – + BEREN꜔ARIVS RE. C. s.

R/ — + ADEIBERVS REX. Nel campo, in due righe: MD OLA.

Coll. Papadopoli., Arg. R. L. 100.


3. Mezzo denaro (gr. 1.420). — 3a Var. n. 1.

D/ – + BERENKARIVS RE. C. s.

R/ — + ADELKIVTI. Nel campo, in due righe: MD OLA.

Coll. Bertolotti a Milano. Arg. R. L. 100.


OTTONE I DI SASSONIA

imperatore e re d’italia.

(962–973).


1. Denaro (gr. 1.300). — Var. n. 1.

D/ – + IMPERATOR. Nel campo, entro un circolo: OTTO colle lettere disposte a guisa di croce.

R/ – Nel campo, in quattro righe: AVG MED IOLA NIV, (senza + davanti a MED).

Coll. Verri. Arg. R.3 L. 10.


2. Denaro (gr. 1.700). — 2 Var. n. 1.

D/ – IMPERATOR. Nel campo: OTTO, c. s.

R/ — Nel campo, in quattro righe: AVG +MED IOLA NW.

Coll. Verri. Arg. R.3 L. 10.

NB. Leggenda e caratteri retrogradi tanto nel dritto che nel rovescio.


3. Denaro (gr. 1.490). — 3a Var. n. 1.

D/ – IMPERATOR. Nel campo: OTTO, c. s.

R/ — Nel campo, in quattro righe: AVG +MED IOLA N.

Coll. Boyne. Arg. R.2 L. 15.


4. Denaro (gr. 1.220). — 4a Var. n. 1.

D/ – + IMPERATOR. Nel campo: OTTO, c. s.

R/ — Nel campo, in quattro righe: AIV +MED IOLA AGV.

Coll. Gnecchi. Arg. R.2 L. 15.


5. Denaro (gr. 1.200). — Inedito.

D/ — + OTTO • IMPERATOR. Croce accantonata da quattro bisanti.

R/ — MEDVILANVM, in leggenda circolare intorno a un tempio tetrastilo sormontato da Croce.

Coll. Boyne. Arg. R.’ L. 300.


ENRICO II

imperatore e re d’italia.

(1013–1025).


1. Denaro (gr. 0.710). — Var. n. 1.

D/ — + IMPERATOR. Nel campo, in un circolo perlato, in tre righe: HE RIC N.

R/ — Nel campo, in quattro righe: AVG +ME D ʘLA NIV.

Coll. Gnecchi. Arg. R.2 L. 5.


2. Denaro (gr. 0.700). — 2a Var. n. 1.

D/ — + IMPERATOR. Nel campo, in tre righe, c. s.: HE RIC N. Due cunei diretti l’uno fra le lettere N ed R, l’altro fra le lettere N e C.

R/ — Come il precedente.

Coll. Gnecchi. Arg. R.2 L. 5.


CORRADO II DI FRANCONIA

imperatore e re d’ italia.

(1024-1039).



1. Denaro (gr. 1.330). — Inedito.

D/ — + IMPERATOR. Nel campo, in un circolo perlato, in tre righe: CH VNR AD.

R/ — + MEDIOLANV. Nel campo, entro un circolo, Croce.

Coll. Boyne. Arg. R.8 L. 300.


ENRICO III, IV o V DI FRANCONIA

imperatori e re d’ italia

(1039-1125).


1. Denaro (gr. 1.000). — Var. n. 1.

D/ — + IMPERATOR. Nel campo, in un circolo perlato, e in tre righe : HE   RIC N. Dal circolo partono tre cunei, due al basso, uno in alto a sinistra e si dirigono verso il centro.

R/ — MEDIOLANV. In un circolo perlato, Croce.

Coll. Municipale, Gnecchi. Arg. R. L. 2.

NB. Di questo denaro esistono molte varietà per i cunei che si trovano nel diritto. Nella collezione Municipale, in quella Viganò e nella nostra ritrovammo degli esemplari con un solo cuneo, con due, tre e quattro cunei, variamente disposti. Crediamo opportuno citarli, ritenendo per fermo che questi segni non siano capricci degli incisori, ma segni convenzionali degli zecchieri, per indicare o le varie emissioni, o la loro data, o il loro quantitativo, come infatti si ritrovò in altri casi, col sussidio dei documenti. — Ne teniamo quindi nota, nella probabilità che si possa in seguito, col progredire degli studi, trovare una ragione di questi segni. — Accenneremo intanto che la medesima varietà di cunei abbiamo notato anche nell’Obolino di questi Enrici, da noi pubblicato al n. 6 (pag. 21 delle Monete di Milano).


2. Denaro (gr. 0.700). – 2a Var. n. 1.

D/ — + IMPERATOR. Nel campo, in un circolo perlato e in tre righe: HE  RI•C• N.
R/ — Come il precedente.
Coll. Municipale, Gnecchi. Arg. R. L. 2.


3. Denaro (gr. 0.510). — Var. n. 2.

D/ – + IMPERATOR. Nel campo, c. s.: HE   RIC •O• (nell’sans-serif;font-weight:bold;>O una croce).
R/ — MEDIOLANV (nell’O una croce). Nel campo, in un circolo c. s., Croce.
Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 2.


4. Denaro (gr. 0.450). — Var. n. 5.

D/ – + IMPERATOR. Nel campo, c. s.,: HE   RIC
R/ — MEDIOLANV. Nel campo, c. s.. Croce.
Coll. Viganò a Desio. Arg. R. L. 2.


5. Denaro (gr. 0.500). — Var. n. 1–5.

D/ – + IMPERATOR. Nel campo, c. s.: HE   NRI •C•
R/ – +MEDIOL. Nel campo, c. s.. Croce.
Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 2.


FEDERICO I DI SVEVIA

imperatore e re d’italia.

(1152–1190).


1. Denaro (gr. 0.750). — Var. n. 1.

D/ — + FREDERICV∽. Nel campo, in un circolo perlato, le lettere IPRT disposte in forma di croce (senza il punto centrale).

R/ — Nel campo, in un circolo perlato, in quattro righe AVG +MED IOLA NIV.
Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 2.


2. Denaro (gr. 0.800). — Var. n. 1-2.

D/ — + FREDERICV. Nel campo c. s., le quattro lettere IPRT senza punto fra loro, disposte in forma di croce, intorno ad un punto centrale.
R/ — Nel campo, in un circolo c. s., in quattro righe: AVG +MED IOLA NIV.
Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 2.


ENRICO VI DI SVEVIA

imperatore e re d’italia.

(1190-1197).


1. Grosso (gr. 2.100). — Var. n. 1.

D/ – + INPERATOR. Nel campo, in un circolo perlato, in tre righe: HE   RIC •N•
R/ — MEDIOLANV. Nel campo, in un circolo perlato, Croce. Dal circolo partono due cunei, che si dirigono verso due angoli adiacenti della croce.
Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 6.


FEDERICO II. DI SVEVIA

imperatore e re d’italia.

(1218-1250).


1. Denaro (gr. 0.850). — Var. n. 1.

D/ — + FREDERICVS. Nel campo, in un circolo perlato, le lettere I • P • R • T disposte a guisa di croce.
R/ — +MI DIOLA NVM in tre righe, nel campo. Al disopra e al disotto un trifoglio fra due punti.
Coll. Viganò. Arg. R. L. 2.

2. Denaro (gr. 0.850). — 2a Var. n. 1.

D/ — Come il precedente.

R/ – + MC DIOLA NVM. C. s.

Coll. Viganò. Arg. R. L. 2.


3. Denaro (gr. 0.830). — 3a Var. n. 1.

D/ — Come i precedenti.

R/ – + MF DIOLA NVM. C. s.

Coll. Viganò, Gnecchi. Arg. R. L. 2.


4. Denaro (gr. 0.850). — 4a Var. n. 1.

D/ — Come il precedente.

R/ – + MЄ DIOLA NVM. C. s.

Coll. Osnago a Milano. Arg. R. L. 2.


5. Denaro (gr. 0.870). — 5a Var. n. 1.

D/ – + FRЄDЄRICVS. C. s.

R/ – + ME DIOLA NVM. C. s.

Museo di Parma. Arg. R. L. 2.


6. Denaro (gr. 0.880–0.860). — 6a Var. n. 1.

D/ — Come il precedente.

R/ – MЄ DIOLA NVM. C. s.

Coll. Papadopoli, Viganò. Arg. R. L. 2.


7. Denaro (gr. 0.600). — 7a Var. n. 1.

D/ – + FREDERICVS. C. s.

R/ — +ME DIOLA NVM in tre righe, ma senza fregio sopra e sotto la leggenda.

Coll. Verri (moneta foderata). Arg. R. L. 2.


8. Denaro (gr. 0.850). — 8a Var. n. 1.

D/ – + FREDERICVS. C s.

R/ — + MED IO•LA NVM in tre righe. Sopra e sotto, trifoglio fra due punti.

Museo di Bologna. Arg. R. L. 2.


PRIMA REPUBBLICA.

(1250–1310).




1. Fiorino (gr. 3.550). — Var. n. 1.

D/ — MEDIOLANVM verticalmente fra i due Santi Gervaso e Protaso. In giro S • PROTAXIVS S • GERVAXIVS.

R/ — S • AMBROXIVS • S. Ambrogio in piedi fra due pianticelle, mitrato e nimbato, colla destra alzata in atto di benedire e il pastorale nella sinistra.

Coll. Verri. Oro R.8 L. 2000.

Nelle Monete di Milano, abbiamo pubblicato tre esemplari di questo fiorino d’oro, i soli conosciuti, esistenti nelle Collezioni di Brera, di Torino e Verri. Il fiorino variante, che descriviamo ora, non è già un nuovo esemplare venuto testè alla luce, ma è ancora quello della Collezione Verri, nel quale, attentamente esaminato, abbiamo riscontrato la variante protaxivs, gervaxivs, ambroxivs invece di protasivs, gervasivs, ambrosivs, variante che ci era allora sfuggita, e di cui crediamo giusto di tener conto, trattandosi di una moneta di tanta rarità, — Aggiungeremo poi che il peso abbondante di gr. 3.550, che troviamo nell’esemplare Verri, è forse una delle ragioni che spiegano l’estrema rarità di questo pezzo, che pure deve essere stato coniato in abbondanza. 11 titolo finissimo e il peso talora eccedente furono certo la causa che condusse la quasi totalità di questi fiorini al crogiuolo.

2. Ambrosino (gr. 2.850). — Var. n. 2.

D/ — MEDIOLANV. Nel campo, in un circolo perlato, Croce.

R/ — •SCS• •ABR• Il Santo seduto, senza nimbo, col pastorale nella sinistra, e la destra in atto di benedire.

Coll. Bertolotti. Arg. R. L. 2.

NB. In questa sola varietà dell’ambrosino vediamo il Santo senza nimbo.

3. Ambrosino (gr. 2.800). — Var. n. 4.

D/ — MEDIOLANV. Nel campo, in un circolo perlato, Croce con due mezzelune a due angoli opposti.

R/ — SCS • AN • BROSIV. Il Santo seduto, mitrato e nimbato, col pastorale nella sinistra e la destra in atto di benedire.

Coll. Bologna. Arg. R. L. 2.


ENRICO VII DI LUSSEMBURGO

imperatore e re d’italia.

(1310–1313).


1. Grosso (gr. 4.100). — Var. n. 1.

D/ — HNRIC • IPAT verticalmente in mezzo ai Ss. Gervaso e Protaso. In giro S • GERVASI • S • PROTASI.

R/ – S • AMROSI • (sic) MEDIOLANVM • Il Santo seduto, nimbato e mitrato, in atto di benedire.

Coll. Municipale. Arg. R.3 L. 25.


2. Soldo (gr. 2.030). — Var. n. 4.

D/ — HENRIC • IPAT verticalmente fra i Ss. Gervaso e Protaso. In giro S • GERVASI S • PROTASI.

R/ – S • AMBROSIVS MEDIOLANVM. Il Santo c. s.

Coll. Municipale, Papadopoli. Arg. R.3 L. 30.


3. Grosso (gr. 3.760). — Var. n. 5.

D/ — + HNRICVS : REX : Nel campo, in un circolo perlato, Croce accantonata da quattro trifogli.

R/ – MEDIOLANVM. Il Santo c. s.

Museo di Parma. Arg. R.2 L. 5.


LODOVICO V DI BAVIERA

imperatore e re d’italia.

(1314–1329).


1. Soldo (gr. 2.075). – Var. n. 1.

D/ — LVDOVICVS REX verticalmente fra i due Santi Gervaso e Protaso. In giro S . GERVASI S • PROTASI.

R/ – S AMBROSI MEDIOLANVM. Il Santo seduto, mitrato e nimbato, in atto di benedire. Ai lati del trono, due trifogli.

Coll. Boyne. Arg. R.4 L. 40.


1. Denaro (gr. 0.640). — Var. n. 3.

D/ – + LVDOVIC IMPATOR. Croce.

R/ — Nel campo, in tre righe: + ME DIOLЄ NVM. Sopra e sotto una stelletta fra due trifogli.

Museo di Parma. Arg. R. L. 3.


LUCHINO E GIOVANNI VISCONTI

signori di milano.

(1339–1349).


1. Grosso (gr. 2.900). — Var. n. 3.

D/ – + IOHES • & • LVCHINVS • VICICOMITES. Croce gigliata e contornata.

R/ – S • AMBROSI • MEDIOLANV. Il Santo seduto in atto di benedire.

Coll. Viganò, Gnecchi. Arg. R. L. 5.


2. Grosso (gr. 2.800–2.500). — 2a Var. n. 3.

D/ – + IOHIS • & • LVCHINVS • VICECOMITES.

R/ — Come il precedente.

Coll. Viganò, Osnago. Arg. R. L. 5.


3. Grosso (gr. 2.900–2.800). — 3a Var. n. 3.

D/ – + IOHES • & • LVCHINVS • VICECOIMTES.

R/ — Come i precedenti.

Coll. Viganò, Osnago. Arg. R. L. 5.


4. Grosso (gr. 2.950). — 4a Var. n. 3.

D/ – IOHES • & • LVCECHINVS • VICECOMITES.

R/ — Come i precedenti.

Coll. Viganò, e Carlo di Pio Gavazzi. Arg. R. L. 5.

NB. Nel Grosso di Giovanni e Luchino, da noi descritto al num. 3 delle Monete di Milano e di cui abbiamo dato qui alcune varianti, la incorniciatura della croce gigliata del rovescio è formata da quattro semicerchi, le intersezioni dei quali sono ornate ora da una stelletta, ora da un trifoglio.


GALEAZZO II e BARNABÒ VISCONTI

signori di milano.

(1354–1385).


1. Grosso (gr. 2.620, 2.500, 2.450). — Var. n. 2.

D/ – + BERNABOS • & • GALEAZ • VICECOMITES. Nel campo incorniciato la Biscia fra le iniziali B • G. Ai quattro angoli esterni della cornice, quattro rosette o stellette.

R/ – S • AMBROSI MEDIOLANVM. Il Santo seduto col pastorale e lo staffile.

Museo di Parma, Viganò e Gnecchi. Arg. R. L. 3.

NB. Nella collezione Viganò esiste un esemplare di questo grosso, in cui nel dritto il campo è libero, senza rosette nè stellette.


2. Grosso (gr. 2.400). — 2a Var. n. 2.

D/ – + BERNABO & GALEAZ • VICECOMITES. Come il precedente.

R/ — Come il precedente. Coll. Viganò. Arg. R. L. 3.


3. Grosso (gr. 2.650). — 3a Var. n. 2.

D/ – + BERNABOS • & • GALEAZ • VICECOITES. Come i precedenti.

R/ – S • AMBROSI • MEDIOLANV. Come i precedenti.

Museo di Brescia, Viganò. Arg. R. L. 3.


4. Grosso (gr. 2.650). — 4a Var. n. 2.

D/ – Come il precedente.

R/ – S AMBROSI • MEDIOLANVM. C. s.

Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 3.

5. Pegione (gr. 2.550-2.520). — Var. n. 4.

D/ – BERNABOS • & • GALEAZ • VICECOMITES. Nel campo incorniciato la Biscia fra le iniziali B • G. Al disopra l’Aquila imperiale. Nei quattro angoli esterni della cornice quattro borchie.

R/ – S • AMBROSI MEDIOLANV. Il Santo seduto col pastorale e lo staffile.

Museo di Parma. Arg. R. L. 3.


6. Denaro o Mezzo denaro? (gr. 0.380). — Var. n. 7.

D/ – . + . B . Q. . VICECOMES. Croce fiorita.

R/ – Nel campo, in tre righe: +ME DIOLA NVM. Al disopra e al disotto, la Biscia fra due trifogli.

Coll. Gnecchi. Arg. R.* L. 50.


7. Denaro o Mezzo denaro (gr. 0.400). — 2a Var. n. 7.

D/ – + B • G • VICECOITES. Croce fiorita.

R/ — Come il precedente.

Coll. Bertolotti. Arg. R.6 L. 50.


GALEAZZO II VISCONTI

signore di milano.

(1354-1378).


Negli Avvertimenti preliminari alle nostre Monete di Milano (pag. XXV), parlando delle controversie che nascono talora fra i numismatici sulla attribuzione di qualche moneta, dicevamo quanto segue: "Il fiorino d’oro e alcune e forse tutte le monete d’argento fin qui attribuite a Galeazzo II Visconti, da taluno vorrebbero invece attribuirsi a Gian Galeazzo Visconti, e le ragioni addotte sono tutt’altro che deboli e inconcludenti... Noi siamo stati lungamente titubanti fra l’una e l’altra ipotesi; ma, considerando che le ragioni addotte a favore dell’attribuzione a Gian Galeazzo, per quanto buone, non sono affatto incontestabili, non abbiamo osato urtare troppo radicalmente contro l’opinione fin qui prevalsa, e abbiamo conservato quelle monete a Galeazzo II, salvo a ricrederci quando nuovi studii e nuove ricerche facessero mutare l’attuale nostro dubbio in certezza. „

Ora questi studii e queste ricerche furono fatte appunto da due egregi nostri Collaboratori, il Cav. Giuseppe Gavazzi e il Dott. Solone Ambrosoli, e le pubblicazioni da loro fatte in questa medesima Rivista, hanno, a nostro parere, sciolta definitivamente la quistione e indicato con valide ragioni quali siano le monete realmente battute da Galeazzo II, e quali vadano restituite a Gian Galeazzo.

Il Cav. Gavazzi, nel suo articolo Ricerca del fiorino d’oro di Gian Galeazzo Visconti (Riv. Ital, di Numismatica, Anno I, pag. 411-432), provava luminosamente che il fiorino d’oro N. 1 da noi pubblicato fra le monete di Galeazzo II, secondo l’attribuzione generalmente ammessa, appartiene invece indubitatamente a Gian Galeazzo.

Il Dott. Solone Ambrosoli poi, nel suo articolo Il ripostiglio di Como, pubblicato nella medesima Rivista (Anno IV, pag. 163-171), servendosi de’ dati offertigli dalle numerose monete milanesi di quell’epoca contenute nel ripostiglio, riusciva con ingegnose deduzioni a determinare quali, fra le monete d’argento da noi pubblicate, vanno assegnate a Galeazzo II, e quali a Gian Galeazzo. Quei due articoli, ai quali rimandiamo i nostri lettori, ci resero perfettamente convinti della giustezza di quelle attribuzioni, che adotteremo sicuramente per l’avvenire, qualora ci accingessimo ad una seconda edizione delle Monete di Milano, persuasi che resteranno sempre definitive.

Ecco intanto come risulterebbero suddivise, secondo le deduzioni dei Signori Gavazzi ed Ambrosoli, le monete da noi pubblicate sotto il nome di Galeazzo II.

Restano assegnati con certezza a quest’ultimo i numeri seguenti:

N. 2. Fiorino d’oro coi tizzoni nel campo del diritto, e al rovescio la leggenda: DNS: MEDIOLANI: PAPIE: & C •

» 3. Pegione col Drago crestato fiancheggiato dai tizzoni, nel diritto.

» 7, 8 e 9. Sesini col Drago crestato nel diritto, e al rovescio, il tizzone colle secchie.

Vanno invece restituiti a Gian Galeazzo i numeri seguenti:

N. 1. Fiorino d’oro col Cimiero coronato sormontato dal Drago alato,

» 4, 5 e 6. Pegioni colla Biscia fra le lettere G Z nel diritto.

Partendo dunque da questi dati, per noi ormai sicuri, descriveremo fra le varianti inedite di Gian Galeazzo 4 pegioni varianti dal tipo dei pegioni 4-5-6, da noi pubblicati sotto le monete di Galeazzo II.

Fiorino (gr. 3.510). — Var. n. 2.

D/ + GALEAZ: VICECOMES: (I tre anelli), Galeazzo a cavallo galoppante a destra, colla spada sguainata. La corazza è ornata dalla biscia, e la gualdrappa da due biscie fiancheggiate ciascuna dalle lettere G Z. Queste due lettere sono ripetute sul collo del cavallo. Al disopra, ai due lati nel campo, i tizzoni colle secchie.

R/ • + DNS: MEDIOLANI: PAPIE: & C • Nel campo incorniciato, Cimiero sormontato dal drago cristato, fiancheggiato dalle lettere G Z. Al disotto Scudo colla Biscia. Agli angoli esterni della cornice, i tre anelli.

Coll. Gnecchi. Oro. R.4 L. 150.

NB. In altro esemplare della nostra collezione, come pure in uno della collezione Papadopoli, i tre anelli del dritto, invece che nel giro, si trovano nella parte superiore del campo a sinistra, dietro la testa di Galeazzo.


BARNABÒ VISCONTI

signore di milano.

(1354-1385).


1. Fiorino (gr. 3.500). — Var. n. 1.

D/ – + CIMERIV • DNI - BENABOVIS • VICECOMITIS. Nel campo incorniciato cimiero sormontato dal drago alato, fra le iniziali D • B. Al disotto, scudo colla biscia. Agli otto angoli esterni della cornice, otto borchie.

R/ – • MDLI • ET • C • DNI • GENERALIS. Nel campo incorniciato, la biscia fra le iniziali D • B. Al disopra aquila.
A ciascuno degli angoli esterni della cornice, i tre anelli.

Museo di Parma, Oro R.4 L. 70.


2. Fiorino (gr. 3.500), — 2a Var. n. 1.

D/ – + CIMERIV • DNI • BENABOVIS • VICECOMIS • Come il precedente.

R/ — Come il precedente.

Coll. Bertolotti. Oro R.4 L. 70.


3. Grosso3 (gr. 3.550). — Compl. della Descriz. del n. 11.

D/ — Anepigrafo. — Cimiero sormontato dal drago, fra le iniziali D • B. Sulla falda del cimiero, in due righe, SO VF.

R/ — Anepigrafo, — Sant’Ambrogio in piedi col pastorale e lo staffile, fra le iniziali D • B.

Coll. Verri. Arg. R.8 L. 200.

Le lettere so vf, che si leggono distintamente sul bellissimo esemplare di questa rara moneta, qui riprodotta, sono probabilmente le prime quattro lettere di sovfrir con cui comincia la divisa che si legge sul monumento sepolcrale di Barnabò Visconti, conservato nel Museo Archeologico di Brera: sovfrir . mestvet . mestvoter . sarv . sovfrir4. — Su alcuni Smalti, certamente appartenenti a Barnabò, perchè portano le iniziali d • b, leggiamo le lettere so fr, che possono egualmente ritenersi come il principio della citata divisa.

4. Sesino (gr. 1.120). — Var. n. 14.

D/ – + DOMINVS • BERNABOS. Biscia.

R – + VICICOMES • MLI • ET • C • Nel campo, in cornice, le due lettere D B. A ciascuno dei quattro angoli esterni della cornice, un cerchietto.

Coll. Osnago. Arg. R. L. 2.


GIAN GALEAZZO VISCONTI Conte di Virtù (5 -6)

primo duca di milano.

(1385-1402).


1. Pegione c. s. (gr. 2.570–2.554). — Var. n. 4-6 di Galeazzo II. (Pag. 40).

D/ – + GALEAZ • VICECOES . D • MEDIOLANI • & • C. Nel campo incorniciato, la biscia fra le lettere G Z.

R/ - S • AMBROSIV • MEDIOLAN. Il Santo seduto col pastorale e lo staffile. Ai suoi lati, nel campo, due cerchietti od anelli.

Coll. Municipale, Gnecchi. Arg. R. L. 2.

2. Pegione (gr. 2.470). — 2a Var. 4 -6 c. s.

D/ — Come il precedente.

R/ – • S - AMBROSI • MEDIOLAN. Come il precedente.

Coll. Papadopoli. Arg. R. L. 2.


3. Pegione c. s. (gr. 2.570-2.554). — 3a Var. n. 4-6.

D/ – + GALEAZ • VICECOMES • D • MEDIOLANI • & • C Come i precedenti.

R/ — Come i precedenti.

Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 2.


4. Pegione (gr. 2.250). — 4a Var. n. 4-6 c. s.

D/ — Come i precedenti. Sopra la biscia un globetto.

R/ – S • AMBROSIV • MEDIOLAN. Come i precedenti.

Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 2.

5. Pegione (gr. 2.550). — Var. n. 3–4 (di Gian Galeazzo).

D/ – COMES • VIRTVTVM • D • MEDIOLANI. Cimiero coronato sormontato dal drago alato. Sotto, stemma colla biscia. Il tutto in una cornice.

R/ — S • ABROSII • MEDIOLAN. Il Santo seduto col pastorale e lo staffile.

Coll. Municipale. Arg. R. L. 150.


6. Pegione (gr. 2.500). — Var. n. 6.

D/ – (Biscia) COMES • VIRTVTVM • D • MEDIOLANI • & C Croce gigliata e contornata. Quattro punti negli angoli interni della croce.

R/ – S • ABROSIV • MEDIOLAN. Il Santo seduto col pastorale e lo staffile.

Coll. Municipale. Arg. R. L. 2.


7. Pegione (gr. 2.450). — 2a Var. n. 6.

D/ — Come il precedente.

R/ – S • ABROSIV MEDIOLAI. Il Santo, c. s.

Coll. Viganò. Arg. R. L. 2.


8. Sesino (gr. 1.050). — Var. n. 14.

D/ – + GALEAZ • COMES • VIRTVTVM. Croce accantonata da quattro punti.

R/ – + D • MEDIOLANI • VERONE • & C. Biscia fiancheggiata dalle lettere G Z.

Coll. Osnago. Arg. R. L. 2.


9. Sesino (gr. 0.750). — Var. n. 19.

D/ — COMES • VIRTVTVM. Cimiero coronato sormontato dal drago alato. Sotto il drago una rosetta.

R/ – + : D • MEDIOLANI & • C. Croce gigliata.

Coll. Viganò. Arg. R. L. 2.


10. Sesino (gr. 0.960). — 2a Var. n. 19.

D/ – • COMES • • VIRTVTVM • c. s.

R/ – : D : MEDIOLANI & • C . c. s.

Coll. Verri. Arg. R. L. 2.

11. Sesino (gr. 0.900). — 3a Var. n. 19.

D/ – • COMES • • VIRTVTVM •

R/ – : D : MEDIOLANI • & C •

Coll. Verri. Arg. R. L. 2.


12. Sesino (gr. 0.750). — 4a Var. n. 19.

D/ — COMES • VIRTVTVM (manca la rosetta sotto il drago).

R/ – + : D • MEDIOLANI : & • C.

Coll. Viganò, Gnecchi. Arg. R. L. 2.


13. Denaro (gr. 0.740). – Var. n. 21.

D/ – + COMES • VIRTVTVM. Croce gigliata. Un anello a sinistra del braccio inferiore della croce.

R/ – + : D : MEDIOLANI • & C. Nel campo G˜Z.

Coll. Verri. Arg. R. L. 2.


14. Denaro (gr. 0.710). — 2a Var. n. 21.

D/ – + • COMES • VIRTVTVM • Come il precedente.

R/ – + • D • MEDIOLANI • & • C • C. s.

Coll. Papadopoli Arg. R. L. 2.


15. Denaro (gr. 1.050). — 3a Var. n. 21.

D/ – + COMES • VIRTVTVM. Croce gigliata.

R/ – + D • MEDIOLANI • & • C. Nel campo G • Z.

Coll. Verri. Arg. R. L. 2.


GIOVANNI MARIA VISCONTI

secondo duca di milano.

(1402-1412).


1. Grosso (gr. 2.550-2.440-2.350). – Var. n. 2.

D/ – + IOHANES • MARIA • DVX • MEDIOLANI • & C. In una cornice ornata da quattro fiori, la biscia coronata e fiancheggiata dalle iniziali I • M. Sopra la biscia, un punto.

R/ – S • ABROSIV MEDIOLAN . Il Santo seduto col pastorale e lo staffile.

Coll. Municipale, Osnago. Arg. R. L. 2.

2. Grosso (gr. 2.550). — 2a Var. n. 2.

R/ – S • ABROSIV MEDIOLN.

Coll. Municipale. Arg. R. L. 2.


3. Grosso (gr. 2.300). — 3a Var. n. 2.

R/ – SABROSIV (sic) MEDIOLAN.

Museo di Brescia. Arg. R. L. 2.


4. Grosso (gr. 2.550–2.340–2.200). — 4a Var. n. 2.

D/ – + : IOHANES • MARIA • DVX • MEDIOLANI :

R/ – S • AMBROSIV MEDIOLANI.

Coll. Municipale, Parma, Osnago, Viganò. Arg. R. L. 2.

NB. Talvolta la Crocetta nel dritto di questo grosso è fra quattro borchie.


5. Grosso (gr. 2.600–2.480). — 5a Var. n. 2.

D/ – + IOHANES • MARIA • D • MEDIOLANI • & • C •

R/ – : S • ABROSIV • • MEDIOLAN.

Coll. Municipale, Gavazzi, Viganò. Arg. R. L. 2.


6. Grosso (gr. 2.250). — 6a Var. n. 2.

D/ – + : IOHANES • MARIA • DVX • MEDIOLANI & C

R/ – S • AMBROSV • MEDIOLAI •

Coll. Gavazzi. Arg. R. L. 2.

NB. In questi due ultimi grossi conviene tener nota della differenza dell’abito di S. Ambrogio, il quale è vestito della pianeta, mentre in quello descritto allo Tav. IX, n. 2 delle Monete di Milano, porta il manto pontificale. Potrebbe darsi che un assaggio — che noi non abbiamo potuto fare — avesse a dare un titolo diverso e indicare quindi un diverso valore.


7. Grosso (gr. 2.550). — 7a Var. n. 2.

D/ — Come il precedente.

R/ – S • AMBROSIVS MEDIOLAI. Ai lati del Santo, due cerchietti.

Coll. Viganò. Arg. R. L. 2.


8. Grosso (gr. 2.360–2.300). — 8a Var. n. 2.

D/ – IOHANES • MARIA • DVX • MEDIOLANNI • & C

R/ – S • ABROSIV MEDIOLAN.

Coll. Osnago. Arg. R. L. 2.

NB. Talvolta al disopra della biscia nel dritto di questo Grosso n. 2 e delle sue varianti un cerchietto o una borchia.

9. Soldo (gr. 1.550–1.220). – Var. n. 3.

D/ – + : IOHANES • MARIA • DVX • MLI • Scudo inquartato coll’aquila e la biscia.
R/ – + : S • ABROSIVS MEDIOLAN. Mezzo busto del Santo.
Coll. Municipale, Osnago. Arg. R.3 L. 10.


10. Soldo (gr. 1.200). — 2a Var. n. 3.

D/ — Come il precedente.
R/ – + S • AMBROSIVS MEDIOLANI.
Museo di Brescia. Arg. R.3 L. 10.


11. Soldo (gr. 1.100). — Var. n 4.

D/ – + IOHANNES MARIA. Biscia (senza le iniziali).
R/ – DVX • MEDIOLANI & • C • Croce gigliata.
Coll. Viganò. Arg. R.5 L. 10.


12. Soldo o Sesino (gr. 0.950). — Dopo il n. 6.

D/ — (Quadrifoglio) • IOHANES • MARIA. Croce colle estremità biforcate, racchiusa in una cornice formata da quattro semicerchi ornati di trifogli alle intersezioni.
R/ – + • DVX • MEDIOLANI • & • C • Biscia coronata fra le iniziali I M.
Coll. Brambilla, Gnecchi. Arg. R.4 L. 20.


13. Bissolo (gr. 0.530). – Var. n 9.

D/ – + IOHANNES • MARIA. Biscia coronata.
R/ – DVX MEDIOLANI & C. Croce gigliata; un punto in un angolo della croce.
Coll. Osnago. Arg. R.2 L. 5.


  1. Gariel, Les monnaies royales de France sous la race carolingienne, Strasbourg-Paris, 1883-85, in-4.
  2. Anche relativamente ai prezzi delle monete, abbiamo dovuto introdurre delle modificazioni su quelli pubblicati nel nostro libro. Queste si riducono quasi tutte a diminuzioni, dipendenti dalla scoperta di ripostigli, che aumentarono il numero degli esemplari conosciuti, o dall’aver trovato in talune collezioni esemplari dei quali prima ignoravamo l’esistenza
  3. A questa moneta da noi descritta nelle Monete di Milano al N. 11, e ad una sua variante data al N. 12, fu da noi, sulla fede del Mulazzani, assegnato il nome di Pegione, mentre indicavamo come Soldo l’altra moneta consimile colle iniziali D B, descritta al N. 13. Stante la rarità di queste monete, non si era potuto farne eseguire l’assaggio, il quale avrebbe dimostrato chiaramente l’errore della denominazione data.

    L’egregio Dott. Cav. Umberto Rossi pubblicava testé in questa Rivista (Gride relative al corso delle monete milanesi in Reggio d’Emilia, Riv. Num., Anno V, fase. IV, pag. 490-91), un’interessante Grida di Gian Galeazzo Visconti dell’anno 1388, relativa appunto a queste monete di Barnabò. In essa le due monete sono chiaramente designate come grosso e sesino. Rettifichiamo quindi le loro denominazioni, chiamando grosso il tipo N. 11-12, sesino il tipo N. 13.

    Aggiungeremo che scopo della succitata Grida era quello di proibire assolutamente la spendita di quelle due monete, nisi pro eo quod valebunt tanquam argentum ruptum, et pro argento rupto, etc. — " Così — conchiude il Rossi — è spiegata anche la grande rarità di queste monete, che dovettero scomparire in breve tempo dalla circolazione dietro il bando assoluto dato loro da Gian Galeazzo. „
  4. Intorno a questa divisa si torturarono lungamente i cervelli degli studiosi, senza poter mai venire ad una soddisfacente spiegazione. Tra i molti amici, cui abbiamo sottoposto recentemente l’arduo problema, sia in Italia che all’estero, il solo Cav. Giuseppe Gavazzi ci offre una spiegazione, che, se non potrà essere da tutti accettata assolutamente quale definitiva e inappellabile, offre però una certa apparenza di attendibilità e si adatta anche al violento carattere del Barnabò, il quale non poteva certo acquietarsi all’ombra di una troppo umile e rassegnata divisa, come il principio sovfrir m’est vertv potrebbe far supporre.

    Ecco dunque la spiegazione data dall’amico Gavazzi:

    sovffrir m’est vertv mais est volter sans rver sovffrir, ossia:
    soffrire m’è virtù, ma è soffrire cansare la botta senza ripostare, o meglio senza assalire.

    E chi ha di meglio si faccia avanti!
  5. IL PEZZO D'ORO DA DIECI ZECCHINI.


    Nelle nostre Monete di Milano abbiamo pubblicato, sotto Gian Galeazzo (N. 1, pag. 44), il magnifico pezzo in oro da 10 Zecchini o Medaglia, appartenente alla collezione Verri. Questo pezzo, che è l’unico conosciuto, non appartiene certo all’epoca di Gian Galeazzo (1385-1402), sibbene a quella degli Sforza, come lo indicano chiaramente il suo tipo ed i suoi caratteri. Esso può considerarsi con tutta certezza come una Restituzione o medaglia commemorativa fatta coniare in onore del primo Duca di Milano da uno de’ suoi ultimi successori. I caratteri capitali romani della leggenda, usati per la prima volta nella seconda monetazione di Galeazzo Maria Sforza, e così pure la testina mitrata di S. Ambrogio al principio della leggenda, introdotta appunto sotto la stesso Galeazzo Maria Sforza, quale distintivo della zecca milanese, ci dimostrano chiaramente come il medaglione non possa essere anteriore a quest’epoca. Ma questo non è tutto. Giova inoltre considerare che il medaglione d’oro in questione non è un pezzo isolato, ma che invece ve n’hanno altri, i quali, coniati in oro e in argentò, formano una serie rappresentante parecchi fra i Duchi di Milano, incominciando dal Conte di Virtù e terminando coll’ultimo Sforza. La serie non è completa, ma probabilmente lo era, e solo di alcuni ci è pervenuto qualche rarissimo esemplare. Per di più questi medaglioni o multipli di fiorini o di testoni, secondo che furono coniati in oro o in argento, non solo formano una serie pel tipo unico e costante, ma hanno fra di loro tale collegamento, che talvolta il conio che servì di dritto a uno di essi, servì poi di rovescio ad un altro. Così il medaglione d’argento della collezione Verri, che porta al dritto il busto di Francesco I Sforza (V. Monete di Milano, Francesco I Sforza, n. 14, Tav. XII, n. 1), ha il rovescio comune col dritto del medaglione d’oro di G. Galeazzo Visconti in questione, e il dritto comune col rovescio dell’altro medaglione d’argento di Lodovico Maria Sforza (V. n. 6 di questo principe). Il conio poi che servi al dritto di quest’ultimo si ripete al rovescio dell’altro di Francesco li Sforza (V, n. 7, Tav. XXII, n. 5). — Tali collegamenti e tali ripetizioni inducono naturalmente a supporre che tutti questi pezzi siano contemporanei. Li attribuiremmo volontieri a Lodovico il Moro, come il principe magnifico e ambizioso della sua stirpe; e in tal caso bisognerebbe supporre che alcuni dei conii da lui apprestati fossero nuovamente impiegati dai suoi successori. Ma forse converrà attribuirli a Francesco II Sforza, l’ultimo dei duchi di Milano, rappresentato nella serie di questi medaglioni, quantunque la vita agitata e le preoccupazioni politiche di questo principe non lo additino come il più naturalmente indicato a quest’opera artistica. In ogni modo è fuori di dubbio che essi appartengono alla fine dell’epoca Sforzesca.

  6.  

    LA LIRA DI GIAN GALEAZZO.


    Un’altra importante osservazione dobbiamo fare a proposito del pezzo volgarmente e impropriamente detto Lira di Gian Galeazzo, da noi pubblicato tra le sue monete d’argento al N. 2 (pag. 45) e del quale riportiamo il disegno:


    Questa moneta non è certamente dell’epoca che vorrebbe rappresentare. Avendo riesaminato attentamente i vari esemplari custoditi nelle collezioni da noi citate, oltre a quello della collezione Bertolotti, e avendo sentito anche il parere di vari numismatici nostri amici, siamo venuti nella convinzione che questo pezzo o è una medaglia o un gettone dell’epoca sforzesca, o più probabilmente è una falsificazione prodotta verso la fine del secolo decimosettimo e che non può in alcun modo appartenere all’epoca di Gian Galeazzo.

    Dapprima il suo peso, affatto discorde da quello di tutte le monete di Gian Galeazzo e troppo saltuario e variante da un esemplare all’altro (oscilla tra gr. 6,30 e gr. 8,60); poi il busto, che non troviamo in alcun’altra moneta milanese di quell’epoca, l’abito stesso del Duca, la poca somiglianza del suo ritratto, i caratteri che, per quanto tentino di imitare e imitino abbastanza bene quelli dell’epoca viscontea, esaminati attentamente, non sono identici e lasciano scoprire lo sforzo dell'imitazione, meglio riuscito forse nel rovescio che non nel dritto; infine il tipo generale della moneta, più rozzo, più grossolano del solito, inducono in questa certezza, che la moneta non è di quell’epoca e va radiata dal numero delle monete di Gian Galeazzo. Né vale la ragione che la moneta fu pubblicata da valenti numismatici, quali il Muratori, l’Argelati, il Giulini, il Litta, ecc. — Comincieremo dall’osservare che l’errore fu commesso in origine dal Muratori, e che tutti gli altri non fecero che riprodurre da lui il disegno e la descrizione di quella moneta. — Poi, come tutti sanno, i nostri vecchi numismatici, se erano valentissimi per quanto riguarda la parte storica ed economica delle monete, non avendo però il mezzo di esaminare a loro agio tante collezioni pubbliche e private, come avviene al dì d’oggi, e non potendo quindi fare i necessari confronti coi pochi e cattivi esemplari a loro disposizione, non avevano la pratica tecnica indispensabile per distinguere le monete buone dalle false, e conoscere dall’arte l’epoca in cui furono coniate; e così avvenne che tutti, dal più al meno, pubblicarono delle monete false ed inventate, senza emettere su di esse il minimo dubbio.

    Del resto, se fummo prevenuti nel giudicare questa moneta, fummo anche seguiti, e questo è un motivo di più per giustificare ed anzi rendere doverosa e necessaria la rettifica.

    Il Müntz in una recente sua opera (Histoire de l’Art pendant la renaissance: I. Les Primitifs. Paris, 1889, pag. 30), riproduce il disegno di questa moneta, colla dicitura: La première monnaie moderne à effigie. Livre de J. Galéas Visconti. Egli dice che l’uso di porre il ritratto del principe sulle monete fu rimesso in onore da un Visconti, erede d’una razza di Titani, e aggiunge in nota: "Je veux parler de Jean Galéas Visconti, duc de Milan de 1395 à 1402 (livre en argent publiée par les frères Gnecchi). Puis cet usage retombe en désuétude jusque vers le milieu du quinzième siécle.„

    Ora conviene rendere cuique suum e, cancellando per le ragioni esposte questa lira dalle monete di Gian Galeazzo Visconti, sia che la si voglia considerare una restituzione sforzesca, sia che la si voglia ritenere una mistificazione posteriore, l’onore del primato nell’aver messo il ritratto sulle monete della serie milanese, va restituito a Francesco I Sforza.



ESTORE VISCONTI1


signore di milano.

(1412).


1. Grosso (gr. 2.340). – Var. n, 2-6.

D/ – • HESTOR • VICECOMES • MODOETIE • & • C • Nel campo incorniciato, la biscia coronata e fiancheggiata dalle lettere H E.
R/ — S • ABROSIVS • NOSTE • Il Santo seduto, mitrato e nimbato, col pastorale e lo staffile. Nel campo, ai due lati del Santo, due piccoli b.
Coll. Osnago, Gnecchi. Arg. R.3 L. 40.

2. Grosso (gr. 2.040). — 2a Var. n. 2-6.

D/ — Come il precedente. Sopra la biscia un cerchietto.
R/ — S • AMBROSIVS • NOS • Il Santo, c. s., senza i due b nel campo.
Coll. Osnago. Arg. R3 L. 40.

3. Grosso (gr. 2.350). — 3a var. n. 2-6.

D/ – + HESTOR • VICECOMITES • (sic) MODVITE • & • C • Biscia, c. s.
R/ - S AMBROS NOSTER. Il Santo, c. s.
Coll. Gnecchi. Arg. R.3 L. 40.

4. Grosso (gr. 2.270). — 4a Var. n. 2-6.

D/ – • HESTOR • VICECOMOMES • (sic) MOITIE • & • C •

R/ – S • ABROSIV • NOSTER • Alla destra del Santo, nel campo, un cerchietto.

Coll. Gnecchi. Arg. R.3 L. 40.

5. Grosso (gr. 2.120). — 5a Var. n. 2-6.

D/ – • HESTOR • VICECOMITES • (sic) MODOITE • & • C. Biscia, c. s. Senza il cerchietto.

R/ – S • ABROSIV • NOSTER • Il Santo, c. s. Nel campo, ai due lati del Santo, due cerchietti.

Coll. Gnecchi. Arg. R3. L. 40.

6. Grosso (gr. 2.250). — Var. n. 7.

D/ – • HESTOR • VICECOMES • MODOIZIE • & • C. Biscia c. s.

R/ – S • ABROSIVS • NOST • PATR. Il Santo, c. s.

Coll. Gnecchi. Arg. R.3 L. 40.

7. Grosso (gr. 2.200). — 2a Var. n. 7.

D/ – • HESTOR • VICECOMES • MODOITIE • & • C.

R/ — Come il precedente.

Coll. Gnecchi. Arg. R.3 L. 40.

8. Grosso (gr. 2.300). — 3a Var. n. 7.

D/ – Come il precedente.

R/ – S • ABROSIV NOST • PATR.

Coll. Gnecchi. Arg. R.3 L. 40.

9. Grosso (gr. 2.000). — Var. n. 8-11.

D/ – • HESTOR • VICECOMES • MODOETIE • ET • C. Nel campo incorniciato, la biscia coronata e fiancheggiata dalle lettere H E. Al disopra una stelletta.

R/ – SANTS • AMBRVS. Il Santo seduto c. s. Nel campo, a destra, un piccolo b.

Coll. Gnecchi. Arg. R3 L. 40.

10. Grosso (gr. 2.250). — 2a Var. n. 8-11.

D/ – Come il precedente.

R/ – SANTS • AMBROSIV. Il Santo, c. s. Nel campo, a sinistra, un piccolo b.

Coll. Gnecchi. Arg. R.2 L. 40.

11. Grosso (gr. 2.250). — 3a Var. n. 8-11.

D/ – • HESTOR • VICECOMES • MODOVETIE • & • C Biscia, c. s. Al disopra una stelletta.

R/ — SANCTV’ ABROSIV’. Il Santo, c. s. Ai suoi lati, nel campo, due stellette.

Coll. Gnecchi. Arg. R.3 L. 40.

12. Grosso (gr. 2.320). — 4a Var. n. 8-11.

D/ – • HESTOR • VICECOMES • MODOETIE • & • C’.

R/ – SANCTVS ABROSIV.

Coll. Osnago. Arg. R3. L. 40.

13. Grosso (gr. 2.250) — 5a Var. n. 8-112.

D/ — Come il precedente. Sopra la biscia, un cerchietto.

R/ – SANCTVS • AMBROSIVS. Il Santo, c. s. Ai suoi lati, nel campo, due piccoli b.

Coll. Gnecchi. Arg. R.3 L. 40. 14. Sesino.

D/ – + HESTOR • • • VICECOMES. Nel campo, entro un circolo perlato, la biscia fiancheggiata dalle lettere H E.

R/ – DOMINVS • MODOETIE. Nel campo, in un circolo perlato, croce ornata.

Friedländer T., Numismata medii aevi inedita. Berolini, 1835; in-4, pag. 14-15, tav. I, n. 4.

Arg. R.7 L. 200.


15. Sesino (gr. 0.955). — Var. precedente.

D/ – + HESTOR - VICECOMES Biscia, c. s.

R/ – + DOMINVS • MOOOETIE • & • C. Croce, c. s.

Coll. Osnago. Arg. R.7 L. 200.


16. Sesino (gr. 0.750). — Var. c. s.

D/ – Come il precedente.

R/ – + DOMINVS • MODOETI • & • C, Croce, c. s.

Coll. Gnecchi. Arg. R.7 L. 200.

17. Trillina (gr. 0.780), — Var. n. 13.

D/ – HESTSTOR • (sic) VICECOMES. Nel campo le lettere H E.

R/ – + DOMINVS • MODOETIE. Croce gigliata.

Coll. Bertolotti. Arg. R.2 L. 30.

18. Bissolo (gr, 0.540). — Inedito. Dopo n. 17.

D/ – • HESTOR • VICECOMES. Biscia viscontea.

R/ – • HESTOR • VICECOMES. Croce fiorita.

Coll. Municipale, Gavazzi. Arg. R.5 L. 40.

19. Bissolo (gr. 0.490), — Inedito. Dopo n. 17.

D/ – • HESTOR • VICECOMS. Biscia, c. s.?

R/ – • HESTOR • VICECOMS. Croce fiorita.

Coll. Gnecchi. Arg. R.5 L, 40.

GIANCARLO VISCONTI3

signore di milano.

(1412).


1. Grosso (gr. a.280). — Var. n. 1.

D/ – + IOHANES KAROLVS VICECOMES ML/ &. Nel campo incorniciato, la biscia coronata fra le iniziali I • K. Sopra la biscia, un cerchietto.

R/ – S • ABROSIV MEDIOLANI. Il Santo seduto, mitrato e nimbato, col pastorale e lo staffile.

Coll. Gnecchi. Arg. R.6 L. 150.

2. Grosso (gr. 2.220). — 2a Var. n. 1.

D/ – Come il precedente.

R/ – S • ABROSIV MEDIOLAN. C. s.

Coll. Gnecchi. Arg. R.6 L. 150.

3. Grosso (gr. 2.300). — 3a Var. n. 1.

D/ – Come i due precedenti.

R/ – S • AMBROSIV • MEDIOLAN.

Coll. Gnecchi. Arg. R.6 L. 150.

4. Bissolo (gr. 0.600). — Var. n. 3-4.

D/ – + IOHANES • VICECOM. Nel campo, in circolo perlato, la biscia. (La biscia non è coronata).

R/ – • MEDIOLANENSIS. Nel campo c. s., croce fiorita.

Coll. Brera, Gavazzi. Arg. R.5 L. 40.

Gavazzi G., A proposito delle monete di Giancarlo Visconti. (Riv. It. di Num., Anno I, 1888, pag. 226, n. 3).

5. Bissolo (gr. 0.550). — 2a Var. n. 3-44.

D/ – + IOHANES • VICECOS. Biscia, c. s.

R/ — Come il precedente.

Coll. Bertolotti. Arg. R.5 L. 40.


6. Bissolo (gr. 0.400). — Inedito. Dopo n. 4.

D/ – + IOHANES: KAROLVS. Biscia, c. s.

R/ – : + : VICECOMES: MLI: &: C. Croce gigliata.

Coll. Gavazzi. Arg. R5. L. 40.

Gavazzi G., Op. e loc. cit., pag. 226, n. 1.

7. Bissolo (gr. 0.420). — Inedito. Dopo n. 4.

D/ — Come il precedente.

R/ – + VICECOMES • MLI • Croce c. s.

Coll. Bertolotti. Arg. R.5 L. 40.


GIANCARLO, ed ESTORE VISCONTI

SIGNORI DI MILANO.


(1412).


1. Grosso (gr. 2.200). — Var. n. 1.

D/ – + IOHANES • K • HESTOR VIC • DNI • MLI & • C. Biscia coronata accostata dalle lettere IO e HE, in cornice formata da quattro archi di cerchio con altrettanti fiori agli angoli esterni.

R/ – S • AMBROSIV • MEDIOLANI. Il Santo seduto, mitrato e nimbato, col pastorale e lo staffile.

Coll. Municipale. Arg. R.4 L. 60.

2. Grosso (gr. 2.080). — 2a Var. n. 1.

D/ — Come il precedente.

R/ – S • ABROSIV • MEDIOLAI. Il Santo c. s.

Coll. Gnecchi. Arg. R.4 L. 60.

3. Grosso (gr. 2.300). — 3a Var. n. 1.

D/ – + lOHANES • K • HESTOR • VIC • D • MOL/ • MLI • C • Biscia c. s.

R/ – S • ABROSIV • MEDIOLAN • Il Santo, c. s.

Coll. Gnecchi. Arg. R.4 L. 60.

4. Grosso (gr. 2.2000). — Var. n. 2.

D/ – + IOHANES • K • HESTOR • D MOL/ MLAI • & C • Nel campo incorniciato, biscia fra le lettere IO HE.

R/ – S • ABROSIV - MEDIOLANI • Il Santo, c. s.

Coll. Gnecchi. Arg. R.4 L. 60.

5. Grosso (gr. 2.140). — 2a Var. n. 2.

D/ — Come il precedente.

R/ – S • AMBROSIV • MEDIOLANI • Il Santo, c. s.

Coll. Gnecchi. Arg. R.4 L. 60.

6. Grosso (gr. 2.280). — 3a Var. n. 2.

D/ — + IOHANES • K • HESTOR • D • MOE • MLAI • & • C •

R/ – S • AMBROSIV • MEDIOLANI.

Coll. Osnago. Arg. R.4 L. 60.

7. Grosso (gr. 2.300). — 4a Var. n. 2. D/ – + IOHANES • K • HESTOR • VIC • D • MOL/ • MLI • C.

R/– S • ABROSIV • MEDIOLAN.

Coll. Gnecchi. Arg. R.4 L. 60.

8. Grosso (gr. 2.350). — 5a Var. n. 2.

D/ – + : IOHANE • K • HES... ET • MLAI & C.

R/ – • S • AMBROSIV MEDIOLANI.

Coll. Verri. Arg. R.4 L. 60.

9. Bissolo (gr.0.350). — Var. n. 6-10.

D/ — IOHANES KAROLVS. In un circolo perlato, biscia.

R/ — HETSO • VICECOMES. In un circolo c. s., croce gigliata.

Coll. Gavazzi. Arg. R.3 L. 5.

10. Bissolo (gr. 0.395). 2a Var. n. 6-10.

D/ – IOHANES • KAROLVS.

R/ – HESOR VICECOMITES.

Coll. Verri. Arg. R.3 L. 5.

11. Bissolo (gr. 0.420). — 3a Var. n. 6-10.

D/ — KAROLV IOHANES. (La leggenda comincia dal basso).

R/ – HESTOR VIC....

Coll. Gavazzi. Arg. R.3 L. 5.

12. Bissolo (gr. 0.400). — Var. n. 8.

D/ — KAROLV • IOHANES. (La leggenda comincia dal basso). Biscia, c. s.

R/ - HESTOR • VICECOMES. Croce gigliata c. s.

Coll. Gavazzi. Arg. R.3 L. 5.


FILIPPO MARIA VISCONTI

duca di milano.

(1412-1447).


1. Fiorino (gr. 3.500). — Var. n. 1.

D/ — FILIPV MARIA ANGLV : (Manca la croce in principio della leggenda). Il duca a cavallo galoppante a destra. La corazza del duca è fregiata della biscia, e di due biscie la gualdrappa del cavallo.

R/ — + DVX • • MEDIOLAI • & C • Nel campo incorniciato, cimiero ducale cimato dal drago alato e sovrapposto allo scudo colla biscia. Ai lati del cimiero le lettere FI MA coronate (Mancano gli otto anelli agli angoli della fornice).

Coll. Verri. Oro. R.2 L. 35.

NB. Il lavoro di questo fiorino è più fino che nei soliti fiorini di Filippo Maria Visconti.

2. Berlinga (gr. 2.040-1.990). — Var. n. 2-7.

D/ – FILIPV MARIA • DVX MEDIOLANI. Il duca a cavallo, come nel fiorino.

R/ – S • ABROSIV MEDIOLANI • Il Santo seduto, mitrato e nimbato, col pastorale e lo staffile.

Coll. Verri, Gnecchi. Arg. R.3 L. 25.

3. Berlinga (gr. a.ooo). — 2a Var. n. 2-7.

D/ – FILIPV MARIA • DVX • MEDIOLANI •

R/ – S • ABROSIV MEDIOLANI.

Museo di Parma. Arg. R.3 L. 25.

4. Berlinga (gr. 1.495). 3a Var. n. 2-7.

D/ – FILIPV MARIA • DVX MEDIOLANI.

R/ – S • ABROSIVS • MEDIOLANI.

Coll. Verri (tosato). Arg. R.3 L. 25.

5. Berlinga (gr. 2.000). — 4a Var. n. 2-7.

D/ – FILIPV MARIA • DVX • MEDIOLAI.

R/ – S • ABROSIV MEDIOLANI.

Coll. Municipale. Arg. R.3 L. 25.

6. Berlinga (gr. 1.880). - 5a Var. n. 2-7

D/ — Come il precedente.

R/ – S • ABROSIVS MEDIOLAN.

Coll. Osnago. Arg. R.3 L. 25.

7. Berlinga (gr. 2.050). — 6a Var. n. 2-7.

D/ – Come i due precedenti.

R/ – S • ABROSIV MEDIOLANI.

Museo di Brescia. Arg. R.3 L. 25.

8. Berlinga (gr. 2.000). ~ 7a Var. n. 2-7.

D/ – Come i tre precedenti.

R/ – S • ABROSIV MEDIOLAN.

Coll. Gnecchi. Arg. R.3 L. 25.

9. Berlinga (gr. 2.070). — 8a Var. n. 2-7.

D/ – FLIPV (sic) MARIA • DVX • MEDIOLAI •

R/ – S • ABROSIVS MEDIOLANI.

Coll. Osnago. Arg. R.3 L. 25.

10. Berlinga (gr. 2.000). — 9a Var. n. 2-7.

D/ – FILIPV MARIA • DVX MEDIOLA.

R/ – S • ABROSIVS • MEDIOLAI

Coll. Municipale. Arg. R.3 L. 25.

11. Grosso da soldi tre (gr. 3.450). — Var. n. 8-12.

D/ – + FILIPV • MARIA • DVX • MEDIOLANI • ET • C • In un circolo perlato, stemma inquartato coll’aquila e la biscia. Al disopra e ai lati dello stemma, tre stelle, o soli.

R/ – S • ABROSIVS MEDIOLANI. Il Santo seduto, mitrato e nimbato, col pastorale e lo staffile. Ai lati due stelle, e una terza in petto al santo.

Coll. Gnecchi. Arg. R2 L. 5.

12. Grosso da soldi due (gr. 2.200). — Var. n. 13-21.

D/ – + FILIPVS • MARIA. DVX • MEDIOLANI • &. C. In un circolo c. s., stemma inquartata coll’aquila e la biscia (Le aquile e le biscie sono coronate).

R/ – S • ABROSIVS MEDIOLAN. Il Santo seduto, mitrato e nimbato, col pastorale e lo staffile.

Coll. Verri, Vigano. Arg. R. L. 4.

13. Grosso c. s. (gr. 2.190). — 2a Var. n. 13-21.

D/ – Come il precedente.

R/ – S • AMBROSIVS MEDOLANI •

Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 4.

14. Grosso (gr. 2.200). - 3a Var. n. 13-21.

D/ – Come i precedenti.

R/ – S. ABROSIVS MEDOLANI.

Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 4.

15. Grosso (gr. 2.200-2.000). — 4a Var. n. 13-21.

D/ – Come i precedenti.

R/ – S • ABROSIVS MEDIOLAI.

Coll. Verri, Gnecchi. Arg. R. L. 4.

16. Grosso (gr. 2.250). — 5a Var. n. 13-21.

D/ – Come i precedenti.

R/ – S • AMBROSIVS MEDIOLAN (AM in monogramma).

Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 4.

17. Grosso (gr. 2.200) ~ 6a Var. n. 13-21.

D/ – Come i precedenti.

R/ – S•ABROSIV MEDIOLAN.

Coll. Vigano, Gnecchi. Arg. R. L. 4.

18. Grosso (gr. 2.380). — 7a Var. n. 13-21.

D/ – Come i precedenti.

R/ – S ABROSIVS MEDIOLA.

Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 4.

19. Grosso (gr. 2.360). — 8a Var. n. 13-21.

D/ — Come i precedenti.

R/ — S ABROSNVS (sic) MEDIOLANI.

Museo di Brescia. Arg. R. L. 4.

20. Grosso (gr. 2.400). - 9a Var. n. 13-21.

D/ — + FILIPVS MARIA DVX MEDIOLANI.

R/ — S ABROSNV MEDIOLAN.

Museo di Brescia. Arg. R. L. 4.

21. Grosso (gr. 2.000-1.930). - Var. n. 23-24.

D/ — FILIPV • MARIA • ANGLV • D • M • Stemma inquartato coll’aquila e la biscia. Al disopra, corona da cui escono due rami.

R/ — (manca l’S) ABROSIV • MEDIOLANI. Il Santo seduto, mitrato e nimbato, col pastorale e lo staffile.

Coll. Municipale, Verri. Arg. R. L. 2.

22. Grosso (gr. 2.300-2.000). - 2a Var. n. 23-24.

D/ — Come il precedente.

R/ — S • AMBROSIVS • MEDIOLAI.

Coll. Municipale, Museo di Parma. Arg. R. L. 3.

23. Grosso (gr. 1.950). — 3a Var. n. 23-24.

D/ — Come i precedenti.

R/ — S AMBROSIVS MEDIOL.

Coll. Municipale. Arg. R. L. 2.

24. Grosso (gr. 2.100). - 4a Var. n. 23-24.

D/ — Come i precedenti.

R/ — S. ABROSIVS • MEDIOLANI (talvolta MB in nesso).

Coll. Verri. Arg. R. L. 2.

25. Grosso (gr. 2.250). — 5a Var. n. 23-24.

D/ — Come i precedenti.

R/ — S • ABROSIV • MEDIOLAN.

Coll. Vigano, Gnecchi. Arg. R. L. 2.

26. Grosso (gr. 2.230). — 6a Var. n. 23-24.

D/ — Come i precedenti.

R/ — S • ABROSI MEDIOLAI.

Museo di Brescia. Arg. R. L. 2.

27. Grosso (gr. 2.250). — 7a Var. n. 23-24.

D/ — Come i precedenti.

R/ — S • ABROSI • MEDIOLAN.

Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 2.

28. Grosso (gr. 1.780). — 8a Var. n. 23-24.

D/ — FILIPV MA ANGLV • D • M •

R/ — S • AMBROSIV MEDiOLANI. •

Museo di Brescia. Arg. R. L. 1.

29. Grosso (gr. 2.310). — 9a Var. n. 23-24.

D/ — FILIPV... ANGLV.

R/ — (manca l’S) ABROSIVS • MEDIOLAI.

Coll. Gnecchi. Arg R. L. 2.

Ladé A., Un trésor de monnaies du moyen-àge. (Revue Suisse de numismatique, 1891, fasc. I, pag. 47, n. 117).

30. Grosso (gr. 2.300). — 10a Var. n. 23-24.

D/ — Come il precedente.

R/ — (manca l’S) ABROSIV • MEDIOLAI.

Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 2.

Ladé, Op. cit., pag. 47, n. 118.

31. Grosso. — 11a Var. n. 23-24.

D/ — Come i precedenti.

R/ — S • AMBROSIV • MEDIOLANI.

Ladé, Op. cit., pag. 47, n. 119. Arg. R. L. 2.

32. Grosso. — 12a Var. n. 23-24.

D/ — Come i precedenti.

R/ — S • ABROSIV • MEDIOLANI.

Ladé, Op. cit., pag. 47, n. 120. Arg. R. L. a.

33. Grosso (gr. a.220). — Var. n. 25.

D/ — FILIPV • MARIA • ANGLVS • D • M • Stemma inquartato, c. s.

R/ — (manca l'S) • ABROSIV • MEDIOLAI. Il Santo seduto c. s.

Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 2.

34. Grosso {gr. 2.300). — 2a Var. n. 25.

D/ – FILIPVS.... ANGLVS •

R/ – S • ABROSIV • MEDIOLANI.

Ladé, Op. cit., pag. 47, n. 115. Arg. R. L. 2.

35. Grosso (gr. 2.280). — 3a Var. 11. 25.

D/ – FILIPV.... ANGLVS • •

R/ – (manca l’S) ABROSIV • MEDIOLAI.

Ladé, Op. cit., pag. 47, n. 116. Arg. R. L. 2.

36. Grosso (gr. 2.300). — 4a Var. 25.

D/ – FILIPV • MARIA • ANGVS • D • M •

R/ – S • ABROSIV MEDIOLANI.

Museo di Parma. Arg. R. L. 2.

37. Grosso (gr. 2.300-2.200-2.120). — Var. n. 26-27.

D/ – :+: FILIPVS • MARIA • D • MEDIOLANI • & • C • Nel campo incorniciato, la biscia coronata, fra le iniziali F • M.

R/ – S • ABROSIV • MEDIOLA. Il Santo seduto, mitrato e nimbato, col pastorale e lo staffile.

Coll. Brera, Municip., Osnago, Gnecchi. Arg. R. L. 5.

38. Soldo (gr. 2.250). — Var. n. 28-31.

D/ – FILIPV • MARIA • DVX • MEDIOLANI. Cimiero coronato e sormontato dal drago alato. Al disotto, stemma colla biscia.

R/ – S • ABROSIV MEDIOLANI. Il Santo seduto, mitrato e nimbato col pastorale e lo staffile.

Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 4.

39. Soldo (gr. 2.300). — 2a Var. n. 28-31.

D/ – Come il precedente.

R/ – S * ABROSV KEDIOLAI •

Museo di Parma. Arg. R L. 4.

40. Soldo (gr. 2.175). ~ 3a Var. n. 28-31.

D/ – • FILIPV MARIA • DVX • MEDIOLAI.

R/ – S • ABROSIV • MEDIOLANI.

Coll. Gnecchi. Arg. R.«L. 4.

41. Sesino (gr. 0.950). — Var. n. 32.

D/ — + • FILIPVS • MARIA • In circolo perlato, croce fiorita.
R/ — + • DVX • MEDIOLANI • A • C • In circolo c. s., biscia.
Coll. Municipale. Arg. R. L. 2.


42. Sesino (gr. 0.850). — Var. n. 34.

D/ — (Biscia) FILIPV • MARIA • DVX • MLI • & • C In un circolo perlato, croce ornata da quattro gigli a guisa di raggi.
R/ — S • AMBROSIV MEDIOLANI. Busto del Santo, mitrato e nimbato col pastorale e lo staffile.
Coll. Verri. Arg. R. L. 2.


43. Sesino (gr. 0.920). 2a Var. n. 34.

D/ — Come il precedente.
R/ — S • AMBROSIV • MEDIOLAI. Busto, c. s.
Coll. Municipale. Arg. R. L. 2.


44. Sesino (gr. 0.900-0.850). — Var. n. 36.

D/ — + FILIPVS • MARIA • In circolo, c. s., biscia coronata.
R/ — + DVX • MEDIOLANI & C. In circolo, c. s., croce gigliata.
Coll. Municipale. Arg. R. L. 2.


45. Denaro (gr. 0.500). — Var. n. 44.

D/ — + FILIPV • MARIA. In circolo, c. s., fascia annodata intorno ad una stella.
R/ — + DVX • MEDIOLANI • & • C • In circolo, c. s., croce gigliata.
Coll. Municipale. Arg. R.^ C 3.


46. Denaro (gr. 0.500). — 2a Var. n. 44.

D/ — + : FILIPVS : MARIA.
R/ — + DVX : MEDIOLANI.
Coll. Verri. Arg. R.^ L. 3.


47. Denaro (gr. 0.490). – 3a Var. n. 44.

D/ — Come il precedente.
R/ — + DVX MEDIOLANI.
Museo di Brescia. Arg. R.^ L. 3.

48. Denaro (gr. 0.500). — Var. n. 45.

D/ — (Biscia) • FILIPV • MARIA. In circolo, c. s., croce gigliata accantonata da quattro punti.
R/ — (Biscia) DVX • MEDIOLANI • fc • C • In circolo, c. s., fascia annodata.
Coll. Municipale. Arg. R.2 L. 3.


SECONDA REPUBBLICA.

(1447-1450).



1. Grosso (gr. 2.000). — Var. n. 5.

D/ — + • COMVNITAS • MEDIOLANI • Nel campo, entro un circolo perlato, croce gigliata.
R/ — S • ABROSIV • MEDIOLANI. Il Santo seduto, mitrato e nimbato, col pastorale e lo staffile.
Coll. Municipale. Arg. R.3 L. 10.


2. Denaro (gr. 0.500). — Var. n. 7.

D/ — COMVNITAS MLI. Nel campo, in un circolo perlato, croce gigliata.
R/ — S • AMBROSIVS MEDLI. Nel campo, c. s., testa mitrata del Santo.
Coll. Municipale. Arg. R. L. 2.


FRANCESCO I SFORZA

duca di milano.

(145O-I466).


1. Ducato d’oro (gr. 3.500). — Var. n. 4.

D/ — (Biscia) FRANCISCHVS • SFORTIA • VIC In un circolo perlato, busto corazzato del duca a destra. Testa nuda.
R/ — + DVX • MEDIOLAI • PP • In un circolo c. s., il duca a cavallo galoppante a destra. Il petto del duca è fregiato della biscia. Sulla gualdrappa del cavallo, davanti la biscia e di dietro la spazzola, allacciata con un nastro.
Coll. Savini a Milano. Oro R.2 L. 40.

2. Ducato d’oro (gr. 3.490). — Var. n. 5.

D/ — Come il precedente.
R/ – + DVX • MEDIOLANI - PPIE • Il duca c. s.
Coll. Savini. Oro R.2 L. 40.


3. Ducato d’oro (gr. 3.480). — Var. n. 11.

D/ – (Biscia) FRANCISCVS • SFORTIA • VIC •
R/ – DVX • MEDIOLANI • AC • IANVE • D •
Coll. Osnago. Oro R.2 L. 40.


4. Ducato d’oro (gr. 3.500-3.475) – Var. n. 12.

D/ – (Biscia) FRANCISCVS - SFORTIA • VICEC •
R/ — Come il precedente.
Coll. Municipale, Verri, Osnago, Gnecchi. Oro R.2 L. 40.



5. Ducato d’oro (gr. 3.450). — Inedito. Dopo n. 135.

D/ – F • S • DVX • MED • CREMONE. D • Il duca a cavallo in corsa a d., colla spada alzata nella d. Sulla gualdrappa, dinanzi e di dietro, la biscia, e una in petto al duca. Nel campo, a d. e a s. in alto, i tre anelli.
R/ • PAPIE • ANGLE RIE . Q • COMES. Entro cornice, la biscia sormontata dai tre anelli, e fiancheggiata delle iniziali F • S coronate.
Coll. Gnecchi. Oro R.8 L. 500.

6. Lira (gr. 2.900). — Var. n. 206.

D/ – (Biscia) FRAN • SFTIA • DVX • MLI • AC • IANVE • D • & • C In un circolo perlato, busto corazzato del duca a destra. Testa nuda (senza le iniziali). Davanti, una borchia.
R/ – S. AMBROSI MEDIOLANI. Il Santo seduto, mitrato e nimbato, col pastorale e lo staffile.
Coll. Municipale. Arg. R.5 L. 80.


7. Grosso (gr. 2.200). — Var. n. 26.

D/ – DVX • MLI • PRIE • ANGLERIE • Q • COMES. In un circolo perlato, stemma inquartato coll’aquila e la biscia; ai lati le iniziali F • S, e al disotto i tre anelli.
R/ – S • AMBROSIV MEDIOLANI. Il Santo seduto, mitrato e nimbato, col pastorale e lo staffile.
Coll. Municipale. Arg. R.2 L. 8.


8. Soldo (gr. 1.400). — Var. n. 28.

D/ – F • S • DVX • «LI • AC • IANVE • D • & • C • Nel campo incorniciato, la biscia coronata.
R/ – S • ANBROSIVS • MEDIOLANI. In un circolo periato, busto del Santo mitrato e nimbato, col pastorale e lo staffile.
Coll. Municipale. Arg. R.2 L. 3.


9. Soldo (gr. 1.530). — 2a Var. n. 28.

D/ – F • S • DVX • MLI • AC • IA • D • & • C • C. s.
R/ – S • AMBROSI MEDIOLANI C. s.
Coll. Gnecchi. Arg. R.’ L. 3.


10. Soldo (gr. 1.500). — Var. n. 29-30.

D/ – + • FR • FS • DVX • MLI • & • C. Nel campo incorniciato, la biscia coronata. Al disopra la spazzola.
R/ — S • AMBROSIVS MEDIOLANI}. In circolo perlato, mezza figura del Santo, mitrato e nimbato, col pastorale e lo staffile.
Museo di Parma. Arg. R.5 L. 5.


11. Soldo (gr. 1.480). — 2a Var. n. 29-30.

D/ – + • FR • SF • DX MLAI • & • C •
R/ — Come il precedente.
Museo di Parma. Arg. R,* L, 5.


12. Sesino (gr. 1.300). — Var. n. 33-34.

D/ – + • F • S • DVX • MLI • PPIƎ • ANGLƎ • Nel campo, in un circolo perlato, stemma inquartato coll’aquila e la biscia.
R/ – + Q & COMƎS • AC • CRƎMONƎ • D & • C Nel campo, c. s., croce gigliata.
Coll. Gnecchi. Arg. R.2 L. 3.



13. Sesino (gr. 1.400). - 3a Var. n. 33-34.

D/ – + • F • S • DVX • MLI • PPIƎ • ANGLƎ • Nel campo, in circolo perlato, stemma inquartato coll’aquila e la biscia.
R/ – + F • S • DVX • MLI • PPIIƎ • ANGLIƎ • Nel campo c. s., croce gigliata.
Coll. Viganò. Arg. R.3 L. 25


14. Sesino (gr. 1.050). — 3a Var. n. 33-34.

D/ – + • F • S- DVX • MLI • PRIE • AN&LIƎ • • 
R/ – + Q & • COMƎS • AC • CREMONƎ • D & C.
Coll. Gnecchi. Arg. R.2 L. 3.


15. Sesino (gr. 1.040). — Var. n. 35.

D/ – + F. S. DVX • M • P • ANGLERIEQ. Nel campo, in circolo perlato, la biscia coronata.
R/ – + : CO • AC • CREMONE • DNS : Nel campo, c. s., croce ornata, accantonata da quattro fiori.
Coll. Gavazzi. Arg. R2 L. 5.


16. Sesino (gr. 0.700). — Var. n. 36.

D/ – + DVX • MLI • PAPIE • ANGLERIE. Nel campo, in circolo perlato, la biscia fra le iniziali F • S.
R/ – + Q&. COMES • AC CREMONE • D • & • C Nel campo, c. s., croce gigliata accantonata da quattro punti.
Coll. Verri. Arg. R.2 L. 5.


17. Sesino (gr. 0.900). — Completamento del n. 38.

D/ – FRANCISC • SFO • DVX • MLI. Nel campo, in circolo perlato, la biscia coronata.
R/ – + AC • IANVE • ET • CREMONE • & • C Nel campo, c. s., croce patente.
Coll. Municipale, Bertolotti. Arg. R.2 L. 5.

18. Sesino (gr. 1.200-0.995). — Var. n. 38.

D/ – Come il precedente.
R/ – + AC • IANVE • & • CREMONE • D • &C • Nel campo, c. s., croce patente, con quattro cerchietti alle estremità delle braccia.
Coll. Verri, Gnecchi. Arg. R.2 L. 5.

19. Trillina (gr. 1.000-0.730). — Inedito, Dopo n. 39.

D/ – FR • SF • DVX • MLI • * • C • Nel campo, in circolo perlato, i tre anelli.
R/ – + PAPIÉ ANGLIƎ Q& CO. Nel campo c. s., croce gigliata.
Coll. Munic, Bologna, Coll. Gavazzi. Arg. R.3 L. 15.

20. Denaro (gr. 0.480) – Var. n. 41.

D/ – + • DVX • MLI • PPIE • ANGLE: In un circolo c. s., biscia coronata, fra le iniziali F • S.
R/ – +Q& • CO • AC • CREMONE • DNS • In un circolo c. s., croce gigliata.
Coll. Verri. Arg. R. L. 1.


21. Denaro (gr. 0.500). — 2a Var. n. 41.

D/ — Come il precedente.
R/ – Q&. COS • AC • CREMONE • D •
Coll. Verri. Arg. R. L. 1.


22. Denaro (gr. 0.500). Var. n. 41.

D/ — + DVX • MLI • PPIE • ANGLERI.
R/ - + Q • COMES • AC • CREMO • D.
Coll. Mariani a Pavia. Arg. R. L. 1.


23. Denaro (gr. 0.500). — 4a Var. n. 41.

D/ – + DVX • MLI • PPIE • ANGLE.
R/ – + Q&. CO • AC • CREMONE D •
Coll. Mariani. Arg. R. L. 1.


24. Denaro (gr. 0.500). — Inedito. Dopo n. 41.

D/ — + FRANSDISCVS (sic) C. Nel campo, in un circolo c. s., biscia coronata fra le iniziali F S.
R/ — + MEDIOLANI DVX. Nel campo, c. s., croce gigliata.
Coll. Municipale. Arg. R.5 L. 10.


25. Denaro (gr. 0.600). — Var. n. 44.

D/ – (I tre anelli) DVX • MLI • PPIE • ANGLE. In un circolo c. s., biscia coronata, fra le iniziali F S.
R/ – + Q& • COS • AC • CREMONE • D • In un circolo, c. s., croce gigliata.
Coll. Verri. Arg. R.2 L. 5.


26. Denaro (gr. 0.650-0.550). — Ined. Dopo n. 447.

D/ — + • F • S • DVX • MLI • &C • Nel campo, in un circolo perlato, morso allacciato da un nastro.
R/ — + • S • AMBROSIVS • ML I • Nel campo, c. s., mezzo busto del Santo, mitrato, e nimbato, di prospetto.
Coll. Verri, Vigano, Gnecchi. Arg. R.4 L. 20.


27. Denaro (gr. 0.650). — Ined. Dopo n. 44.

D/ — Come il precedente. Morso, c. s.
R/ — + • S • AMBROSIV • MLI • Busto, c. s.
Coll. Gavazzi. Arg. R.4 L. 20.


28. Denaro (gr. 0.450). Ined. Dopo n. 44.

D/ — Come i due precedenti.
R/ – + S • AMBROSIV ML I •
Coll. Municipale. Arg. R.4 L. 20.


GALEAZZO MARIA SFORZA

e BIANCA MARIA VISCONTI.

(1466-1468).



1. Soldo (gr. 1.800). — Var. n. 3.

D/ — BL • M • GZ • MA • DVCES • MLI • Nel campo incorniciato, la biscia coronata.
R/ – + S • ANBROSIVS • ME DIOLANI. Nel campo, c. s., busto del Santo di fronte, mitrato e nimbato, col pastorale e lo staffile.
Museo di Parma. Arg. R.2 L. 5.

2. Soldo (gr. 2.000). — 2a Var. n. 3.

D/ – BL • MA • GZ • MA • DVCES • MLI. Biscia c. s.
R/ + S•AMBROSIVS MEDIOLANI. Busto c. s.
Museo di Parma. Arg. R.2 L. 5.


3. Trillina (gr. 0.770-0.760). — Var. n. 5.

D/ – + DVX • MLI • AC • IANVE • D • & • C. Nel campo, in circolo perlato, le iniziali B • M con corona sovrapposta.
R/ – + DVCISA • MLI • AC • CR • D • & • C • Nel campo, in circolo perlato, le iniziali B • M con corona sovrapposta.
Coll. Gavazzi, Gnecchi. Arg. R. L. 2.


4. Denaro (gr. 0.500). — Var. n. 6.

D/ – + GZ • M • DVX • MLI • AC • IANVE • D. Nel campo, c. s., croce gigliata.
R/ – + BLA • M • DVCISA • MLI • & • C • Nel campo, c. s., biscia, coronata, fra le iniziali B G.
Coll. Gnecchi. Arg. R.6 L. 30.


5. Denaro (gr. 0.495). — 2a Var. n. 6.

D/ – + GZ • M • DVX • MLI • AC • IAE • D. Croce, c. s.
R/ – Come il precedente.
Coll. Verri. Arg. R.6 L. 30.


NB. Nelle Monete di Milano (N. 6) abbiamo descritto incompletamente un denaro di G. M. Sforza e Bianca Maria, conoscendone un solo esemplare sconservatissimo. Quel denaro era probabilmente uno dei due qui descritti ai numeri 4 e 5.


6. Denaro (gr. 0.520). — 3a Var. n. 6.

D/ – ... LA • M • DVC... LI • &C. Croce, c. s.
R/ – ... AC • CREMONE • D • &C. Biscia, c. s.
Coll. Gnecchi, Gavazzi. Arg. R.6 L. 30.


7. Denaro (gr. 0.380). — 4a Var. n. 6.

D/ – ..., M • DVCISA.... Nel campo, c. s., biscia coronata fra le iniziali B • G.
R/ – + .... CREMONE • D. Nel campo, c. s., croce gigliata.
Coll. Gavazzi. Arg. R.6 L. 30.

GALEAZZO MARIA SFORZA

5° DUCA DI MILANO.

(1466-1476).


1. Doppio ducato (gr. 6.900). — Var. n. 3.

D/ – (Testina di S. A.) GALEAZ • MA • SF • VICECOMES • DVX • MELI • V • In un circolo perlato, busto corazzato del duca a destra. Testa nuda.
R/ – (Biscia) PAPIE • ANGLE • Q CO • AC • IANVE • DNS • & • C. In un circolo c. s., leone volto a s. col capo chiuso in un cimiero, sul quale la leggenda: ICH HOF (io spero), ripetuta più volte. Il leone è accovacciato in mezzo alle fiamme e sostiene colla zampa destra il tizzone colle secchie. In alto, a destra e a sinistra del cimiero, le lettere GZ M8.
Coll. Bertolotti. Oro R6 L. 300.


2. Ducato (gr. 3.400). — Var. n. 5.

D/ – (Testina) GZ • MA • SF • VICECOMES • DVX • MLI • V • In un circolo, c. s., mezzo busto corazzato del duca a destra. Testa nuda.
R/ – + P • P • ANGLE • Q • co • AC • IANVE • DNS • & • C In un circolo, c. s., cimiero coronato e cimato dal drago alato. Al disotto scudo colla biscia, e ai lati i tizzoni colle secchie, sopra i quali, le lettere GZ M.
Coll. Gnecchi. Oro R.2 L. 40.


3. Ducato (gr. 3.500). — Var. n. 6-8.

D/ – (Testina) GZ • MA • SF • VICECOMES • DVX • MLI • V • Come il precedente.
R/ – + PP • ANGLE • Q • CO • AC • IANVE • D. Come il precedente.
Coll. Gnecchi. Oro R.2 L. 40.


4. Ducato (gr. 3.470). — 2a Var. n. 6-8.

D/ – (Testina) GZ • M • SF • VICECOS • DVX • MELI • V.
R/ – + P • P • ANGLE • Q • CO • AC lANVE • D • & • C •
Coll. Verri, Gnecchi. Oro R.2 L. 40.


5. Ducato (gr. 3.480). — 3a Var. n. 6-8.

D/ – (Testina) GZ • MA • SF • VICECOMES • DVX • MLI • V •
R/ – + PP • ANGLE • Q • CO • AC • IANVE • DNS • & • C •
Museo di Parma. Oro R.2 L. 40.


6. Ducato (gr. 3.470). — Var. n. 9–10.

D/ – (Testina) GZ • MA • SF • VICECOMES • DVX • MLI • V • In un circolo perlato, busto giovanile e corazzato del duca a destra. La testa è scoperta e più piccola che nei ducati precedenti.
R/ – + P • P • ANGLE • Q& • CO • AC • IANVE • DNS • & • C • Come i precedenti, ma colle lettere GZ M.
Coll. Municip. Parma, Gnecchi. Oro R.2 L. 40.


7. Ducato (gr. 3.495). — 2a Var. n. 9–10.

D/ – (Testina) GZ • MA • SF • VICECOMES • DVX • MELI • V. Busto giovanile, c. s.
R/ – Come il precedente.
        Coll. Verri. Oro R.2 L. 40.


8. Multiplo di testone o Medaglia (gr. 31.500). — Aggiunta al n. 129.

D/ – (Testina) ALEAZ • M • SF • VIC • CO • DVX • MEDLI • V. In un triplo circolo perlato, busto corazzato del duca a destra. Testa nuda.

R/ – (Biscia) PAPIE • ANGLE • Q& • CO • AC • IANVE • DNS. In un triplo circolo, c. s., Leone volto a s. col capo chiuso in un cimiero, sul quale il motto ICH HOF, ripetuto più volte. Il leone è accovacciato in mezzo alle fiamme e sostiene colla zampa destra il tizzone colle secchie. In alto, a destra e a sinistra del cimiero, le lettere GZ M.

Coll. Gnecchi. Arg. R.7 L. 800.

9. Testone (gr. 9.700). — Var. n. 16.

D/ – (Testina) GALEAZ • M • SF • VICECOS • DVX • MELI • QIT. In un circolo perlato, busto corazzato a d. Testa nuda. Dietro, un globetto10.
R/ – PP • ANGLE • Q • CO • AC • IANVE • D • Cimiero coronato e sormontato dal drago alato. Al disotto lo scudo colla biscia, e ai lati le lettere GZ M, sovrapposte al tizzone colle secchie.
Coll. Municipale. Arg. R. L. 6.


10. Testone (gr. 9.450). — Var. n. 17–18.

D/ – (Testina) GALEAZ • M • FS • (sic) VICECO • DVX • MLI QIT. Come il precedente.
R/ – — Come il precedente.
Coll. Mariani. Arg. R. L. 6.


11. Mezzo testone (gr. 5.075). — Var. n. 22–25.

D/ – (Testina) GALEAZ • M • SF • VICECOS • DVX • MLI • QVIT • In un circolo perlato, busto corazzato del duca a destra. Testa nuda.
R/ – (Testina) PP • ANGLE • Q& • CO • AC • IANVE • DNS • & • C. In un circolo perlato, scudo coronato e inquartato coll’aquila e la biscia; ai lati le iniziali G M coronate. Dalla corona che sovrasta allo scudo escono due rami, uno d’ulivo, l’altro di palma.
Coll. Osnago, Vigano. Arg. R.3 L. 15.

12. Mezzo testone (gr. 5.000). — 2a Var, n. 22-25.

D/ — Come il precedente.
R/ — (Testina) PP • ANGLE • Q& • CO • AC • INVE (sic) D • & •
Coll. Verri. Arg. R.2 L. 15.


13. Mezzo testone (gr. 5.080). — 3a Var. 22-25.

D/ — (Testina) GALEAZ • M • SF • VICECOS • DVX • MLI • QT Busto corazzato, c. s.
R/ — (Testina) P • P • ANGLE • Q& • CO • AC • IANVE • D • & • C • Scudo, c. s.
Museo di Brescia. Arg. R.2 L. 15.


14. Mezzo testone (gr. 5.150). 4a Var. n. 22-25.

D/ — Come il precedente.
R/ — (Testina) PP • ANGLE • Q& • CO • AC • IANVE • DNS • & • C.
Coll. Gnecchi. Arg. R.2 15.


15. Grosso da soldi 5 (gr. 2.700). — Var. n. 30.

D/ — (Testina) GZ • M • SF • VICECOS • DVX • MLI • V • In un circolo periato, colomba a sin. in mezzo ad una stella di fiamme, ed appoggiata sopra un nastro, sul quale si legge: A BON DROIT11.

R/ – (Testina) PP • ANGLE • Q& • CO • AC • INVE (sic) D. In un circolo c. s., fascia annodata, sormontata da una corona, da cui escono due rami, uno di palma, l’altro d’olivo.
Coll. Gnecchi. Arg. R. L. 3.


16. Grosso da soldi 5 (gr. 2.800-2.570). — Var. n. 31.

D/ – (Biscia) GALEAZ • MA • SF • VICECO • DVX • MLI • V • In un circolo, c. s., busto corazzato a destra. Testa nuda. Ai lati, le lettere: GZ M.
R/ – S • A MB ROS • P • MEDIOLANI. Il Santo, mitrato e nimbato, seduto di prospetto, col pastorale e lo staffile.
Coll. Municip. Parma, Gnecchi, Gavazzi. Arg. R4 L. 25.


17. Soldino (gr. 1.200). — Var. n. 32-36.

D/ – (Testina) GZ • MA • SF • VICECOS • DVX • MLI • V • In un circolo, c. s., stemma inquartato coll’aquila e la biscia.
R/ – (Testina) PP • Q • CO • AC • IANVE • D • In un circolo, c. s. stemma bipartito. A destra, tre aquile sovrapposte coronate. A sinistra, la biscia.
Coll. Municipale. Arg. R. L. 2.


18. Soldino, (gr. 1.1500.820). — 2a Var. n. 32–36.

D/ – (Testina) GZ • M • SF • VICECO • DVX • MLI • V •
R/ — (Testina) PPIE • Q& • CO • AC • IANVE • D •
Museo di Parma, Verri, Osnago. Arg. R. L. 2.


19. Soldino (gr. 1.100-1.050). — 3a Var. n. 32-36.

D/ – (Testina) GZ • MA • SF • VICECO • DVX • MLI • V • Come il precedente.
R/ — Come il precedente.
Coll. Municipale, Mariani. Arg. R. L. 2.


20. Trillina. (gr, 0.900). — Var. n. 37-39.

D/ – + • GZ • MA • DVX • MLI • V • Nel campo, in un circolo perlato, le iniziali GM con corona sovrapposta.
R/ — AC • IANVE • D • & • C • Cimiero sormontato dal drago cristato.
Museo di Parma, Municipale. Arg. R. L. 1.

21. Trillina (gr. 0.950). — 2a Var. n. 37–39.

D/ – + GZ • MA • DVX • MELI • V •
R/ – Come il precedente.
Coll. Municip. Parma, Gnecchi, Vigano. Arg. R. L. 1.


22. Trillina (gr. 0.640). — Var. n. 40.

D/ – + GZ • MARIA • SF • VICECO. Cimiero coronato sormontato dal drago cristato.
R/ – + DVX • MLI • AC • IANVE • D • & • C • Nel campo, in un circolo perlato, le iniziali GM con corona sovrapposta.
(Le iniziali sono gotiche).
Coll. Gavazzi. Arg. R. L. 2.


23. Trillina (gr. 0.600). - 2a Var. n. 40.

D/ – + GZ • M • DVX • MLI • & • C •
R/ – + PP • ANGLE • Q& • CO • AC • IAE • D • & • C •
Coll. Brera. Arg. R.3 L. 5.


24. Denaro (gr. 0.510). — Var. n. 42.

D/ – + GZ • M • DVX • MLI • V • In un circolo perlato, fascia annodata, sormontata da corona.
R/ – + AC • IANVE • D • In un circolo, c. s., croce gigliata.
Coll. Gnecchi. Arg. R.2 L. 2.


25. Denaro (gr. 0.495-0.450). — 2a Var. n. 42.

D/ – Come il precedente.
R/ – + AC • IANVE • D • & • C •
Coll. Municipale, Verri. Arg. R.2 L. 2.


26. Denaro (gr. 0.520). — 3a Var. n. 42.

D/ – + GZ • M • DVX • MELI • V.
R/ – + AC • IANVE • D •
Museo di Parma, Bertolotti. Arg R. L. 2.



(Continua).

  1. I numismatici sono tuttora discordi sul luogo dove furono coniate le monete di Estore Visconti, e sull’epoca precisa della loro coniazione. Noi siamo d’avviso che le monete col solo nome di Estore siano state battute in Monza durante i cinque anni in cui Estore ebbe la signoria di quella città, e precisamente dall’8 agosto 1407, in cui egli fu proclamato signore di Monza, fino al 16 maggio 1412, nel qual giorno Estore e Giancarlo furono a voce di popolo acclamati signori di Milano.
    Taluno obbietterà che, secondo l’opinione di molti storici, Monza non ebbe mai zecca. L’impianto però di una tale officina era cosa così piccola e semplice, che può darsi benissimo non ne sia rimasta memoria nei posteri, e siano andati distrutti i pochi documenti che potevano provarne l’esistenza. Lo stesso è avvenuto di altre piccole zecche, scoperte ai nostri giorni e delle quali, per alcuni secoli, non si sospettò mai l’esistenza. Comunque sia, ci sembra certo, che se le monete di Estore solo non furono lavorate materialmente in Monza, lo furono certamente in qualche località vicina, e che in ogni modo quelle monete furono battute per la Signoria di Monza ed esclusivamente nell’epoca in cui Estore aveva il dominio di quella città.
    Infatti tutte le monete col solo nome di Estore non portano che il titolo di vicecomes modoetie, o, talvolta, quello di dominvs modoetie, ma non mai quello di dominvs mediolani. Se quelle monete fossero state battute a Milano, non sarebbe certo mancato quest’ultimo titolo di ben maggiore importanza. Si aggiunga a ciò la relativa minore rarità delle monete di Estore solo, che non di lui associato con Giancarlo, o di Giancarlo solo. Secondo l’opinione dell’amico nostro cav. Gavazzi, l’effigie di Sant’Ambrogio, che si riscontra nei grossi di Estore, va ascritta all’intenzione di far conoscere le sue monete altrove che a Monza, e sopratutto a Milano, dando loro una certa quale somiglianza colle monete milanesi di Giangaleazzo e Giovanni Maria. Il signore di Monza aveva tutto l’interesse di farlo. Notiamo intanto che nelle monete di Estore solo, le leggende intorno a Sant’Ambrogio variano da quelle dei signori e duchi milanesi, precedenti o contemporanei. In queste abbiamo semplicemente s. ambrosivs, mentre Estore mette sovente s. ambrosivs noster, Oppure s. ambrosivs noster patronvs. Queste due varianti hanno una certa importanza: si direbbe quasi che Estore col chiamare Sant’Ambrogio nostro, o nostro patrono, lo assumesse come nuovo patrono di Monza, o della piccola signoria di quel perimetro. Né era affatto fuor di luogo il farlo, poiché, se S. Giovanni Battista é il patrono della città di Monza, Sant’Ambrogio lo è della Diocesi di Milano, da cui Monza dipendeva e dipende tuttora.
    Così Estore, con un ingegnoso ritrovato, si studiava di diffondere le sue monete di bassa lega, facendo un buon affare. Se vi avesse posto l’effigie di S. Giovanni Battista, il giuoco non gli sarebbe riuscito.
  2. La maggior parte di queste varianti inedite del Grosso di Estore Visconti, come quelle di Giancarlo e di Estore e Giancarlo riuniti, che descriveremo in seguito, provengono dal ripostiglio di Sartirana, scoperto nel 1889, e dl quale fu fatto un breve cenno in questa Rivista (Anno III, 1890, fase. I, pag. 171-173).
    Mercè questo ripostiglio, il numero delle monete di Estore e di Giancarlo, da noi pubblicate in quest’Appendice, supera complessivamente quello delle loro monete descritte nel nostro libro, e che, avevamo potuto mettere insieme esaminando le migliori collezioni.
    Una cosa degna di osservazione nelle monete di questi due usurpatori, sono gli errori che si riscontrano nelle leggende di quelle monete, errori assai più frequenti di quelli che troviamo in pressoché tutte le monete contemporanee. Giammai,’ a nostro credere, nome di città fu storpiato in così svariate guise come quello di Monza. Fra le monete pubblicate nel nostro libro e quelle descritte in quest’appendice, troviamo le seguenti varianti di quel nome: modoeti, modoetie, modoitie, modoizie, modoite, modotie, moetie, modoe, modvite, moitie, modovetie, moe, mol. Molti altri errori troviamo del pari nelle parole hestor e vicecomes.
    Questi errori, più che alla fretta, sono dovuti all’ignoranza degli incisori, e dei loro stessi committenti, i quali erano certo più valenti nel maneggiare la spada che la penna.
  3. È invero cosa difficile lo spiegare come mai Giancarlo solo abbia potuto battere monete col puro e semplice titolo di Signore Milano. Il conte Giulini, nelle sue Memorie di Milano dice: "Credo che Giovanni Carlo avesse o la principale, o almeno una parte della sovranità. Infatti egli era legittimo abbiatico di Bernabò, già signore di Milano, quando Estere era figlio bensì, ma illegittimo, di quel principe. Oltre a ciò, una moneta che fu battuta in quella occasione e ch’è stata pubblicata dal sig. Muratori, e meglio due altre, conservate nell’insigne museo del più volte lodato sig. abate don Carlo Trivulzi, ci additano il nome di Giovanni, cioè di Giovan Carlo, costantemente prima di quello di Estore „. Questo fatto della precedenza del nome di Giancarlo lo constatiamo noi pure in tutti i grossi sociali di questi due effimeri sovrani. Nascono quindi varie ipotesi; o che all’atto di battere queste monete sociali, Giancarlo, appunto come più legittimo erede di quella signoria, si fosse riservato il diritto di coniare, contemporaneamente alle monete sociali, qualche moneta col suo solo nome; o che in quel tramestìo Estore e Giancarlo avessero trovato il tempo di dividersi la signoria e di battere ognuno monete per proprio conto, come già avevano fatto Bernabò e Galeazzo II; in tal caso però si dovrebbero trovare monete di Estore solo, col titolo di vicecomes o dominvs mediolani (escluso il nome di Monza, che naturalmente era compresa nel dominio); o finalmente che Estore si fosse ritirato pel primo, e che Giancarlo, rimasto solo per qualche tempo a Milano, coniasse monete col solo suo nome; il che non pare probabile, giacché, al dire di tutti gli storici, Estore e Giancarlo lasciarono insieme Milano il 16 giugno 1412, quando le milizie di Filippo Maria Visconti avevano occupato tutta la città. Questa questione assai difficilmente potrà essere risolta, giacché, al dire dello stesso Giulini (opera citata), i documenti, che si riferiscono a quella effimera signoria, mancano affatto. Comunque sia, le monete di Giancarlo solo (meno forse i bissoli colla denominazione mediolanensis, di cui parleremo a suo luogo), non possono essere state battute che a Milano, e in quella breve epoca (16 maggio-16 giugno 1412), in cui i due usurpatori tennero la signoria della città.
  4. In seguito alle osservazioni fatteci in quel citato articolo dall’amico Gavazzi, riguardo al bissolo di Giancarlo solo, da noi pubblicato al N. 4 delle Monete di Milano, troviamo che infatti dalia leggenda del diritto di quella moneta va ommessa la iniziale k, e che quindi si deve leggere semplicemente + iohanes. vicecom.
    A questo proposito abbiamo voluto esaminare attentamente l’altro bissolo pubblicato al N. 3, appartenente alla collezione Bertolotti, e che ha parimenti al rovescio la leggenda mediolanensis. Il diritto di quella moneta ci era stato erroneamente indicato per iohanes. karolvs. Ora trovammo invece che la leggenda del diritto dice chiaramente: iohanes . vicecos. Questa rettifica, che ci sentiamo in dovere di fare, può avere la sua importanza, anche per la ipotesi che l’amico Gavazzi mette innanzi su questo bissolo, ipotesi che riportiamo qui sotto.

    Resta intanto assodato che i pochi bissoli attribuiti a Giancarlo, e che hanno al rovescio la leggenda mediolanensis, non portano mai nel diritto l’iniziale del nome karolvs, ma dicono semplicemente iohanes vicecos o vicecom. Ciò premesso, ecco quanto osserva il cav. Gavazzi nel citato articolo a proposito di questi bissoli: “.... Mi sembra strano quel Mediolanensis scritto su una moneta di Milano.

    “Uno che sta e comanda in luogo, non ha bisogno di dire donde sia; e in quei tempi, conviene riconoscere che nelle monete si omettevano le parole inutili, e le qualifiche invero vi sono molto precise. Debbo però confessare che l’apparenza del conio è affatto milanese. Il che non vieta anche supporre, o che sia stato fatto in Milano per un milanese avente dominio altrove, o anche imitato dal tipo milanese. Cosa né difficile, né improbabile, né nuova. Per citare un esempio, accennerò a Giovanni da Vignate, il cui grosso e la trillina hanno tutta la caratteristica dei milanesi. In secondo luogo, la mia " bisciola e quella della collezione Verri non portano né il nome intero karolvs, né l’iniziale k in aggiunta a Iohanes.

    “Non saprei perché Giancarlo Visconti, che non si chiama giammai con altro nome in tutte le monete, tanto in compagnia di Estore, che solo, abbia a fare una simile eccezione. Più strana sarebbe per Gio. Maria, che in ogni caso avrebbe dovuto qualificarsi anche Duca. E nemmeno la crederei di Giovanni Visconti Arcivescovo, pel carattere molto diverso delle monete di lui.

    “In qualunque caso però, la parola Mediolanensis mi persuade sempre più che la bisciola apparterrà certamente ad un Giovanni Visconti milanese, ma probabilmente ad altra città che non sia Milano.

    “Ho esposto un dubbio e con un dubbio un quesito. Altri più valenti di me lo sapranno sciogliere. Chi sa che studiandoci sopra non s’abbia a trovare qualche nome o qualche notizia nuova„. Ora poi aggiungeremo che nel bissolo precedente, da noi pubblicato al N. 4, la biscia non e coronata, come si può verificare esaminando quell’esemplare di bellissima conservazione. Tra tutti i bissoli (non solo di Gio. Maria Visconti, che come duca aveva tutto il diritto di coronare la biscia), ma anche di Giancarlo e di Estore, divisi ed uniti, le biscie sono sempre coronate. Questo fatto adunque dall’assenza della corona in quel bissolo, conferma il cav. Gavazzi nella sua ipotesi che quella monetina, oltre non essere milanese non apparterrebbe a un Visconti della linea retta; ma potrebbe essere l’opera di un Visconti, signore di piccola città o terra, ma non della città e molto meno dello Stato di Milano.
  5. Questo importante ducato d’oro, al tipo della biscia, proveniente dalla Collezione Caire di Novara, a quanto ci consta è unico.

    Pel suo tipo, esso è affatto simile a quello coniato dallo stesso Francesco Sforza nella zecca di Pavia; ducato esistente nel Medagliere di S. M. a Tonno, e pubblicato dal Brambilla nelle sue Monete di Pavia (pag. 461-462, tav. di Suppl. II, n. 7). Quest’ultimo porta solamente i titoli Conte di Pavia e Signore di Cremona, mentre nel nostro, prima del titolo suddetto, vi leggiamo quello di Duca di Milano, Anche le iniziali del rovescio sono diverse; quello di Pavia ha c f (Comes Franciscus), il nostro f s (Franciscus Sfortia), iniziali, che vediamo ripetute su altre monete milanesi dello Sforza.
  6. Come abbiamo fatto nelle Monete di Milano, lasciamo a questa moneta di Francesco Sforza col ritratto, la denominazione di Lira, datagli comunemente, poiché, non conoscendone il titolo, non sapremmo con qual altro nome indicarla; ma nel fatto questa denominazione è impropria. Tutti sanno che la prima vera lira (da 20 soldi), detta anche grossone o testone, fu creata da Galeazzo Maria Sforza, quando introdusse il suo provvido ed equo sistema monetario.
  7. D. Muoni (V. Collezione d’autografi di Famiglie Sovrane, ecc. Tav. V, n. 5), dà un disegno di questo denaro, nel quale però, causa la cattiva conservazione della moneta, la leggenda è affatto scomparsa.
  8. Nelle Monete di Milano, descrivendo questo doppio ducato, vi avevamo letto nel motto del rovescio: ich hor (io ascolto); tale ci sembrava osservando i varii esemplari di questa moneta, e tale l’avevano interpretato i nostri predecessori. — Avendo però in seguito veduto tal motto chiaramente miniato sul frontispizio di un libro in pergamena dell’epoca, abbiamo dovuto rettificarlo in: ich hof (io spero). — Osservando poi nuovamente, dietro la scorta della miniatura, la moneta, ci siamo convinti che l’interpretazione generalmente data di r alla lettera finale del motto era dovuta all’appendice della f, la quale, nei caratteri di quest’epoca, partendo dall’alto della trasversale a destra, si prolunga fino in basso, talvolta oltre il livello dell’asta principale, e alla trasversale mediana che partendo a metà dell’asta principale va fino a raggiungere la detta appendice, dando così alla lettera f la vera apparenza di una r. Ecco, ad esempio, una esatta riproduzione di questa lettera: .
  9. Questo magnifico pezzo, trovato a Vimodrone, ci capitò dopo la pubblicazione delle Monete di Milano. Esso è perfettamente identico al tipo descritto al n. 12; lo pubblichiamo perchè il suo peso di gr. 31.500 (corrispondente a testoni 3 1/4] si allontana da quello dei cinque esemplari citati sotto quel numero (gr. 36.000, 29.300, 23.300, 19.200, 17.700). Il motto, che sta inciso sul rovescio, va letto, come quello del doppio ducato: ich hof.
  10. Questo globetto (o borchia) che si trova costantemente nel dritto dei testoni di Galeazzo Sforza, dietro la testa del duca, pare non debba essere un semplice capriccio degli incisori, ma abbia invece qualche scopo definito. Noi incliniamo a credere che questo contrassegno servisse a far distinguere a prima vista il testone dal mezzo testone, giacché avendo queste due monete lo stesso modulo, e il diritto pressoché identico, all’atto dello spenderle, poteva accadere di confondere una moneta coll’altra. Infatti tutti i testoni portano questo contrassegno, mentre non lo troviamo mai nei mezzi testoni.
    Questa del resto non è che una nostra ipotesi, e la sottoponiamo volontieri al giudizio di chi è più competente di noi in materia.
  11. I motti sulle monete sono generalmente scritti con caratteri cosi minuti che spesso riesce assai difficile il leggerli per intiero. Perciò quando pubblicammo le Monete di Milano, non avendo sott'occhio, di questo grosso, che esemplari di mediocre conservazione, sui quali non erano visibili che poche lettere, abbiamo dato, sulla fede del Bellini (De Monetis Italiae, etc, I Dissertatio) pag. 67 e 70, n. VI) la lezione dabo cordi, quantunque questo motto non fosse conosciuto fra quelli degli Sforza, come lo era invece l’altro à bon droit. Ora, disponendo di varii esemplari freschissimi di conio, vi leggiamo chiaramente: à bon droit, e facciamo quindi con tutta sicurezza la rettifica.
    Noteremo intanto che questo motto era una divisa del Conte di Virtù, assunto poi dagli Sforza, suoi pretesi successori. Lo si legge nel frontispizio del Messale ambrosiano di Giangaleazzo Visconti e sulla porta di Francesco Sforza, già in Via Bossi, ora al Museo Archeologico di Brera.

Note

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