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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834
MONTE-SCITORIOFonte/commento: Sonetti romaneschi/Correzioni e Aggiunte1
Fra ttutti li ppiù mmejjo palazzoni
Monte-scitorio è un pezzo siggnorile.
Tiè bbannerola, orloggio e ccampanile,
Co un grossissimo par de campanoni:
Ventiscinque finestre, e ttre pportoni
Fra cquattro colonnette incise2 a ppile,3
Du’ cancelli de fianco, un ber cortile,
Funtana, scala-reggia e ggran zaloni.
L’unica cosa sola che ffa ttorto
Ar Papa che cciarzò4 li tribbunali,
È cche nun ciàbbi5 fatto aggiuggne un orto.
Nun zapeva quer zommo Sascerdote
Quant’abbino bbisoggno li curiali
D’un zito pe’ ppiantacce6le carote?
7 giugno 1834
- ↑ Monte Citorio: palazzo della Curia Innocenziana, così detta dal Pontefice Innocenzo XII che ve la stabilì. Vedi pel di più la nota... del Sonetto...
- ↑ Scolpite.
- ↑ Le tre pignatte, arme della famiglia Pignatelli, donde uscì il detto Pontefice.
- ↑ Ci alzò.
- ↑ Ci abbia.
- ↑ Di un sito per piantarci, ecc.
Note
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