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Questo testo fa parte della rivista Rivista italiana di numismatica 1894

NECROLOGIA




ARIODANTE FABRETTI.



Nella notte dal 13 al 14 settembre scorso, spirava tranquillamente di vecchiaia a Monteu da Po presso Torino il Senatore Ariodante Fabretti, direttore del Museo Archeologico di Torino.

Il Fabretti nacque a Perugia il 1° ottobre 1816. Cominciò in patria gli studii, dedicandosi specialmente alle lingue classiche col Mezzanotte, all’archeologia col Vermiglioli, alle scienze naturali col Purgotti e col Bruschi (studi continuati negli anni 1837-1839 a Bologna coll’Alessandrini, l’Angeletti, il Medici, il Ranzani, ecc.) e alla storia umbra del medioevo.

Cominciò a tarsi conoscere quale valente archeologo nel 1842 con alcune erudite pubblicazioni.

Fervido patriota, prese parte, quale deputato di Perugia, all’Assemblea costituente romana nel 1848-49 e votò la proclamazione della Repubblica romana.

Ma in seguito all’incalzare degli avvenimenti politici, dovette riparare in Toscana, quindi in Piemonte, dove tornò ai suoi studii prediletti. E fu anzi a Torino dove il Fabretti svolse tutta la gagliardia del suo ingegno e la sua instancabile attività.

Fu nominato dapprima professore ordinario di archeologia all’Università, poi direttore del Museo etrusco ch’egli riordinò, illustrò ed arricchì.

A Torino poi il Fabretti copriva moltissime cariche: era vicepresidente dell’Accademia delle Scienze e direttore della Classe di scienze morali, storiche e filologiche all’Accademia delle Scienze; direttore di nomina prefettizia agli Istituti di beneficenza e credito amministrati dalla Direzione dell’Opera di S. Paolo, consigliere al Museo Civico, direttore del Museo d’antichità, socio fondatore della Società di Archeologia e Belle Arti per la provincia di Torino, membro della R. Commissione conservatrice dei monumenti di arte antica, ecc. ecc.

Durante la XIII legislatura (1886-90) gli elettori del primo Collegio di Perugia lo elessero deputato. Alla Camera militò nelle file della sinistra avanzata. Nel 1889 veniva nominato senatore. Era cavaliere dell’Ordine civile di Savoia e socio corrispondente dell’Istituto di Francia. Scrisse un numero ragguardevole di lavori, che sono d’un incontestabile valore. Fra i quali, lasciando le opere storiche, le filologiche e le archeologiche, ci limiteremo ad accennare qui le numismatiche, che si riassumono nei cataloghi delle Collezioni del Museo di Torino da lui ordinato. Un primo catalogo pubblicò nel 1876: Raccolta numismatica del R. Museo di Antichità di Torino (Roma, Torino, Firenze, 1876); un secondo nel 1881: R. Museo di Torino ordinato e descritto da A. Fabretti, F. Boni e R. V. Lanzone, Vol. III: Monete greche. Vol. IV: Monete consolari e imperiali (Roma, 1881).

Il Fabretti aveva una figura caratteristica, la lunga barba bianca e i capelli fluenti gli davano un aspetto venerando. Era modestissimo in mezzo alla sua molta scienza, e pregato diverse volte da noi d’onorare la nostra Rivista con qualche suo scritto, sempre se ne schermì dicendo di non essere in numismatica che un semplice dilettante!


La Direzione.




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