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Questo testo fa parte della raccolta Giuseppe Battista
XXXII
LA DONNA INVECCHIATA NEL GIARDINO
Nice, di solchi annosi il volto arata,
dentro a reggia sabea calcava odori,
e col volto rugoso a fuga alata
sollecitava i cittadini Amori.
Qui, d’ogni stelo alla pittura innata,
del suo viso piangea gli egri colori,
e, ripensando all’etá sua passata,
l’etá presente invidiava ai fiori.
Ella, premendo zolle ove non perde
lussuria erbosa mai campo ridente,
vedeva giá le sue fattezze al verde.
Perché la gioventú godean vezzose,
carnefice degli orti impazïente,
tutte facea decapitar le rose.
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