< Odi (Anacreonte)
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Anacreonte - Odi (Antichità)
Traduzione dal greco di Francesco Saverio de' Rogati (1824)
Ode LIII
Ode LII Ode LIV

SOPRA LA ROSA.


ODE LIII.


Oggi vogl’io col canto
     Lodar la rosa estiva,
     E la stagion che avviva
     4L’erba novella e il fior.
Tu, mio tesoro, intanto,
     Il canto mio seconda,
     E facile risponda
     8A’ nostri carmi Amor.

Per l’odor suo gentile
     Questo vermiglio fiore
     È degli Dei l’amore.
     12Degli uomini il piacer.
E ognor che riede Aprile,
     Le Grazie verginelle
     Ornan di rose belle
     16Il vago crin leggier.


D’Amor la Genitrice
     Sembra più bella in Cielo,
     Se mai fra il roseo velo
     20Mostra l’eburneo sen.
Fin sull’Ascrea pendice
     L’educan le Camene:
     De’ canti d’Ippocrene
     24Soggetto ognor divien.

È dolce a chi raccoglie
     Le rose porporine,
     Sebben le ingrate spine
     28Gli pungano la man:
E a chi le molli foglie
     Fra palma e palma asconde
     Più grato odore altronde
     32Aspetta forse invan.

Si spargono le cene
     Di rose delicate,
     E son così più grate
     36Le rose al saggio ancor.
E quando il tempo riede
     Sacro al buon Dio Tebano,
     Si versa a piena mano
     40Nembo di rose allor.


Senza le vaghe rose,
     Qual cosa è mai gradita?
     Colle rosate dita
     44L’Alba colora il dì.
Le Najadi vezzose
     Di rose hanno le braccia;
     Di rose il sen la faccia
     48Venere ha pur così.

Ch’è di ristoro a’ mali
     La rosa io so per prova,
     E che incorrotti giova
     52Gli estinti a conservar.
Invan spiegando l’ali
     Va il tempo sul suo verde,
     Ch’ella l’odor non perde
     56De’ giorni al trapassar.

Or sull’istessa cetra
     Io ridirò cantando,
     Com’ella nacque, e quando
     60Già dal terren spuntò.
Quel dì, che in faccia all’etra
     Sulla cerulea culla
     Venere ancor fanciulla
     64L’onda del mar mostrò,


Quel dì, che Giove, armata,
     Spettacolo giocondo,
     Espose al Cielo al Mondo
     68La Diva del saper,
Allor si vide ornata
     La terra del bel fiore,
     Ch’è degli Dei l’amore
     72Degli uomini il piacer.

Allora i Numi a gara
     La pianta avventurosa
     D’ambrosia rugiadosa
     76Presero ad irrigar:
E al buon Lièo sì cara,
     La rosa porporina
     Sulla nativa spina
     80Si vide germogliar.

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