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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/I sonetti amorosi
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il pianto disperato
Oh Dio! che cari e preziosi pianti
son, languidetta mia, questi che versi
giú per le guance, e da’ leggiadri e tersi
vive perle stillanti, occhi stellanti!
Non vide Cipro, al morto Adone avanti,
sí dolce mai la Dea d’amor dolersi,
com’io di pure lagrime conspersi
del tuo volto celeste i duo levanti.
Onde sí bella sembri agli occhi miei,
che discesa fra noi da’ sommi chiostri,
vera diva immortal, t’adorerei.
Se non che, mentre del bel viso gli ostri
scolori e di morir disposta sei,
donna mortal nel tuo dolor ti mostri.
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